4 persone
40 minuti
Secondo
Facile
Ingredienti
CECI GIGANTI
2 barattoli
TOTANI
400 g
PATATE
400 g
AGLIO
1 spicchio
ROSMARINO
1 rametto
CIPOLLA
1
OLIO EVO
80 g
SALE
q.b.
PEPE NERO
q.b.
Procedimento
L’abbinamento tra molluschi/crostacei e legumi non è ovvio e diffuso in tutte le regioni italiane, ma si tratta di un accostamento molto gustoso e, nel contempo, nutriente.
In questa ricetta abbiamo deciso di combinare i totani con i Ceci Giganti Le Conserve della Nonna e le patate. Il risultato? Un piatto unico dal gusto ricco e bilanciato.
Per preparare questa deliziosa ricetta è importante scegliere con cura i 3 ingredienti protagonisti, prestando attenzione alla loro qualità e freschezza.
Vi ricordiamo che i Ceci Giganti Le Conserve della Nonna potete acquistarli comodamente online sul sito ufficiale di Japal.
Bene, ora che avete con voi gli ingredienti, vediamo insieme come realizzare questa bontà.
Tritate finemente la cipolla, l’aglio privato dell’anima e il rosmarino.
Tagliate i totani a losanghe larghe, pelate le patate e tagliatele a cubetti.
Mettete un tegame sul fornello a fuoco medio e, quando è caldo, aggiungete l’olio extra vergine di oliva, la cipolla e fate rosolare. Aggiungete poi il trito di aglio e rosmarino.
Unite i totani e fateli saltare per qualche minuto.
Aggiungete poi le patate e i Ceci Giganti Le Conserve della Nonna. Aggiustate di sale e, se gradite, insaporite con una bella spolverata di pepe nero. Versate un bicchiere d’acqua e fate cuocere finché le patate non si saranno ammorbidite (20 minuti circa).
Impiattate i vostri totani con Ceci Giganti e patate ancora fumanti. Decorate con qualche foglia di rosmarino. Condite con un filo di olio extra vergine di oliva e servite.
Ebbene si, totani e calamari sono molluschi molto simili per aspetto e caratteristiche nutrizionali, perciò, vengono spesso confusi tra loro. È importante, dunque, saperli riconoscere e distinguere.
Ecco le principali differenze tra i totani e i calamari:
L’origine dei ceci è molto antica: le prime testimonianze risalgono infatti ai Sumeri, in Mesopotamia, ma la loro diffusione è cresciuta nel corso dei secoli, soprattutto con i Romani che, come scrive il poeta Orazio, li consumavano fritti in olio d’oliva. Nella Roma imperiale, le famiglie nobili usavano i nomi dei legumi come soprannomi e proprio da cicer (“cece”) deriva il cognome romano Cicero Ciceronis, attribuito ad un antenato che aveva una escrescenza a forma di cece sul naso.
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