I 5 Borghi Più Belli dell'Emilia-Romagna | Non Solo Buono
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La Redazione
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Borghi dell’Emilia-Romagna: un viaggio affascinante tra storia e gastronomia

Indice:
Emilia-Romagna: 5 borghi medievali tutti da scoprire

I borghi dell’Emilia-Romagna sono luoghi ricchi di identità, antichi saperi e convivialità. Qui la storia si intreccia armoniosamente con la bellezza paesaggistica e ogni borgo racconta un passato unico, fatto di tradizioni secolari, architetture suggestive e panorami mozzafiato. Ecco 5 borghi che vi consigliamo di visitare, ognuno con il suo carattere unico e il suo fascino senza tempo.

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Il borgo di Castelvetro di Modena

Castelvetro, nato come insediamento etrusco e diventato un accampamento romano (Castrum Vetus) nel 150 a.C., passò sotto il dominio del Marchese Bonifacio di Toscana e della figlia Matilde di Canossa in epoca medievale. Successivamente annesso al Comune di Modena, fu distrutto dai Guelfi durante le guerre tra Guelfi e Ghibellini. Il feudo fu poi concesso alla famiglia Rangone.

Visitando Castelvetro, una tappa obbligatoria è Piazza Roma, detta “della Dama” per la caratteristica pavimentazione a lastre bianche e nere che ricordano una scacchiera da dama gigante. Questa piazza è considerata il vero e proprio cuore del paese, con la sua vista panoramica e gli edifici storici. Da visitare inoltre il Castello di Levizzano Rangone, costruito come difesa contro gli Ungari, offre una storia affascinante.

Tra le esperienze imperdibili ci sono l’Acetaia Comunale per scoprire lAceto Balsamico Tradizionale DOP di Modena e le cantine locali per degustare il Lambrusco Grasparossa

La gastronomia locale offre altri prodotti DOP come, Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Modena, insieme a piatti tipici come tortellini, tagliatelle, crescentine, coniglio alla cacciatora e la torta di ciliegie.

Non passano sicuramente inosservate trattorie e ristoranti tipici, come la Locanda del Feudo, dove la tradizione culinaria emiliana incontra l’eccellenza dei prodotti locali, offrendo un’esperienza gastronomica ineguagliabile. Il ristorante, infatti, propone piatti tipici emiliani preparati con ingredienti di prima qualità, un menù ricco di specialità regionali come le tagliatelle al ragù o una degustazione salumi regionali con crescentine. Un ambiente accogliente e raffinato, che riflette a pieno la meraviglia di questo borgo.

Spicca sicuramente anche l’azienda vinicola San Polo che ha origine in un antico convento settecentesco, situato in un borgo rurale vicino a Castelvetro di Modena, lungo le rive del torrente Guerro e ai piedi delle colline appenniniche. Una produzione 100% artigianale, dove nascono vini come il Trebbiolo, uno spumante a rifermentazione naturale, e il rosso Lambrusco Grasparossa.

Famosa è infatti la produzione del Lambrusco, nelle varie cantine del borgo. La più nota è sicuramente la cantina Settecani, la quale produce direttamente vini come Lambruschi DOP,  Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Emilia IGP, Pignoletto, Trebbiano, Sangiovese, bianco frizzante, spumante e altri prodotti di qualità, tra cui liquori e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Altra attrazione è sicuramente lo spettacolare fenomeno naturale del foliage. L’escursione termica tra il giorno e la notte, in autunno, trasforma i paesaggi in vere e proprie tele di colori: le foglie assumono le tonalità della terra, passando dal giallo all’arancione, al rosso e infine, prima di cadere a terra, al marrone. In molte regioni d’Italia, così come a Castelvetro, il foliage offre un’esperienza visiva di grande impatto, che ha portato negli ultimi anni alla nascita del cosiddetto “turismo del foliage“.

Vi è venuta voglia di visitare Castelvetro? Fortunatamente, questo borgo è ricco di agriturismi in cui soggiornare e non solo. Gli agriturismi di Castelvetro di Modena rappresentano un’opportunità di soggiorno immerso nella natura, ma anche un viaggio nei sapori e nelle tradizioni locali, dove l’ospitalità genuina si sposa con la qualità dei prodotti tipici del territorio.

Per approfondire potete consultare la nostra guida sugli agriturismi di Modena e dintorni.

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Il borgo di Castell’Arquato

Castell’Arquato è un incantevole borgo medievale della provincia di Piacenza. Dominato dal maestoso profilo del suo castello, risalente al X secolo, il paese è rinomato per la sua architettura storica ben conservata e il suo fascino antico. 

Le stradine lastricate, le piazze pittoresche e le case in pietra conferiscono a Castell’Arquato un’atmosfera fiabesca, mentre i suoi monumenti, tra cui la Collegiata di Santa Maria, la Rocca Viscontea e il Palazzo del Podestà, testimoniano la sua ricca storia.

Il borgo di Castell’Arquato vanta diversi musei che raccontano la sua storia e la sua cultura locale.  Il Museo della Collegiata conserva preziosi manufatti sacri, mentre la Casa Illica ospita il Museo Luigi Illica, dedicato al celebre commediografo e librettista. Ogni due anni, difatti, in questo museo si tiene il Premio Internazionale Luigi Illica, che celebra la cultura lirica, mentre dal 2010 è attivo il concorso lirico Illica Opera Stage, dedicato alle nuove generazioni di cantanti lirici. Il Museo Geologico G. Cortesi espone fossili di cetacei e molluschi. L’Archivio musicale parrocchiale possiede una ricca collezione di partiture, legate alla famiglia Farnese.

Nel campo enogastronomico, Castell’Arquato è famosa per i suoi vini DOC dei colli piacentini, tra cui il Gutturnio, un vino rosso famoso per il suo gusto corposo e fruttato e la Bonarda, altro vino rosso caratteristico, noto per il suo sapore robusto e leggermente tannico. Tra i formaggi, troviamo il Provolone Valpadana, un prodotto caseario a pasta filata, noto per il suo gusto deciso. Tra i salumi, invece, spicca il Salame Piacentino, un insaccato tradizionale con un gusto delizioso, pieno ed aromatico.

Come meta, per un’esperienza enogastronomica d’eccellenza, vi consigliamo il ristorante Da Faccini, dove, oltre i cibi tradizionali, c’è un’attenta cura anche al vino. Il locale collabora infatti con uno dei produttori di vini più interessanti sulla piazza: i Casa Benna, una produzione che da sempre stupisce per la struttura che i suoi vini rossi sanno assumere col tempo.

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Il Borgo San Giuliano

A Rimini, cuore della Riviera Romagnola, si trova il Borgo San Giuliano, che con le sue affascinanti viuzze colorate e la sua storia risulta una tappa imprescindibile.

Qui, gli amanti della cucina, delle passeggiate romantiche e della street photography troveranno un’oasi di felicità. I murales che decorano le strade raccontano storie di vita quotidiana e omaggiano Federico Fellini, che immortalò il borgo nei suoi film.

Borgo San Giuliano non è solo un quartiere, ma una comunità che ha saputo preservare la propria identità. La Chiesa di San Giuliano Martire con il suo rinascimento e i suoi dipinti storici sono una sosta imperdibile. Infine, la Festa de’ Borg è un’occasione unica per vivere l’autenticità di questo luogo magico.

Volete approfondire? Vi suggeriamo la lettura dell’articolo “Borgo San Giuliano a Rimini: tra i murales e le case colorate dell’antico borgo di pescatori amato da fellini”.

Ma ora: dove mangiare una volta arrivati a Borgo San Giuliano? Ecco 3 ristoranti da non perdere. 

 

Retroborgo

Retroborgo rappresenta semplicità e tradizione nel cuore dello storico Borgo San Giuliano di Rimini. Legati al mare e al territorio, appassionati di cibi genuini di stagione, dove la curiosità e la creatività sono i fondamenti della loro cucina. Il menù riflette questi valori, cambiando frequentemente grazie al pescato del giorno offerto dal mare.

Per un aperitivo o una cena, qui è possibile vivere un’esperienza completa, esplorando la cantina e immergendosi in un’atmosfera che evoca la Romagna, con il sapore di una giornata di pesca in barca. Un luogo sereno dove la buona cucina è sempre protagonista.

 

Nud e crud

Il primo locale in Italia a introdurre il concetto di cucina a “chilometro vero”. Prendendo spunto dal chilometro zero, il ristorante Nud e crud utilizza prodotti di alta qualità e di stagione provenienti dal territorio. Il concetto si evolve in chilometro vero, offrendo solo prodotti di altre regioni italiane che abbiano una chiara identità, specificità e una filiera di produzione rintracciabile.

Famosi per la cucina tradizionale, il loro punto forte rimane senza dubbio la piada ed i cassoni, preparati anche in varianti con farine di kamut e farro, senza lieviti aggiunti.


Strampalato Park

Una cucina eccentrica e un mondo alternativo tutto da esplorare.

Qui, le tipicità enogastronomiche del territorio si incontrano con idee innovative e inebrianti. Benvenuti nell’ospitalità romagnola, dove la freschezza dei prodotti è preparata a vista e gustata con il sorriso.

Un’esperienza da vivere e condividere, all’insegna della spensieratezza: dai richiami felliniani di Strampalato Park all’atmosfera marittima di Strampalato Beach.

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Il borgo di Dozza

Dozza, un pittoresco borgo medievale tra Bologna e Imola, si raggiunge deviando dalla via Emilia a Toscanella di Dozza. Circondato da campi e vigneti, sorge su un costone roccioso sulle colline dell’Appennino bolognese

L’accesso al borgo avviene attraverso due porte storiche, con una piazzetta tra loro. Dozza si sviluppa lungo due stretti vicoli, il principale che conduce alla Piazza del Comune e uno secondario con case colorate e famosi murales

Il Museo della Rocca di Dozza ospita una ricca esposizione, includendo gli ambienti ricostruiti della rocca stessa, con cucine, camere da letto e una stanza che ospitò papa Pio VII. Le cantine conservano attrezzi per la vinificazione e la cucina raccoglie strumenti agricoli della civiltà contadina locale. Il museo include anche la Pinacoteca del Muro Dipinto, con oltre 180 bozzetti delle opere realizzate sui muri di Dozza dal 1960

Il Museo parrocchiale d’arte sacra «don G. Polo» espone arredi sacri ed oggetti provenienti dai luoghi di culto circostanti. Dozza è rinomata per i suoi murales, celebrati dalla Biennale del Muro Dipinto, con artisti nazionali e internazionali che creano opere permanenti sulle facciate delle case. 

Nel cuore di Dozza, proprio di fronte alla maestosa Rocca Sforzesca, si trova il Ristorante La Scuderia, un vero gioiello gestito dalla famiglia Preti dal 1977. Qui, la cucina tradizionale romagnola ed emiliana (con un tocco appenninico) viene celebrata con piatti stagionali. Il Ristorante La Scuderia offre una deliziosa selezione di primi di pasta fresca, secondi di carne ai ferri, salumi e formaggi locali come il formaggio dell’Appennino, primo sale che può essere considerato un’alternativa leggera alla mozzarella, accompagnati dalla tipica piadina, oltre a una varietà di dolci fatti in casa. A completare l’esperienza, un’accurata selezione di vini curata dall’Enoteca Regionale che promuove oltre mille etichette regionali e ospita due importanti manifestazioni enogastronomiche: Vino in Festa e Festa delle Arzdore. Il Ristorante La Scuderia è il luogo ideale per arricchire la vostra visita a Dozza e concludere la giornata in bellezza!

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Il borgo di Bobbio

Viuzze acciottolate, stradine che si inerpicano, corti nascoste, giardini vescovili, antichi palazzi nobiliari ed edifici in mattoni rossi che si accendono al sole: il Medioevo che rivive in ogni angolo e una storia, soprattutto religiosa, che lo fa risplendere.

Bobbio è un borgo di appena 3.500 anime ai piedi del Monte Penice e affacciato sul fiume Trebbia, incastonato nell’omonima valle, nella zona appenninica della provincia di Piacenza.

Emiliano doc, ma fortemente plasmato dai vicini Piemonte e Liguria, è un luogo così magico da essersi guadagnato il titolo di Borgo dei Borghi 2019, dal talent su Rai Tre dedicato ai piccoli centri più suggestivi del Belpaese.

Curiosi di scoprirlo? Vi consigliamo la lettura di questo articolo “Il borgo più bello d’Italia? È in Emilia-Romagna

Se siete in cerca di buon cibo a Bobbio, vi consigliamo noi qualche locale da non perdere:

Il ristorante Lo Scarpone, situato sulla Strada Provinciale del Passo Penice, è una presenza storica con oltre 40 anni di attività. Qui, la pasta fatta a mano, come tortelli e tagliatelle, e i dolci prelibati creano un’atmosfera calorosa e accogliente.

L’Agriturismo Il Carlone è un locale rustico con tavoli all’aperto e vista panoramica, noto per i suoi eccellenti piatti della tradizione piacentina, come la coppa piacentina o il salame cotto. 

Infine, l’Agriturismo Il Torrione del Trebbia offre una splendida vista e una calorosa accoglienza. Questo locale propone una vasta gamma di piatti deliziosi, dagli antipasti ai dolci come le ciambelline Salate, un torta rustica soffice e gustosa arricchita da cubetti di zucca, scamorza e mortadella, e la torta di mandorle alla bobbiese o “ Torta ad mandurl”. Si tratta di un dolce tipico locale, a base di farina di mandorle e mandorle tritate, tuorli d’uovo e albumi con zucchero, preparato stendendo una sfoglia, mettendo il ripieno e coprendo con un’altra sfoglia che deve essere bucherellata con una forchetta. 

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Week-end tra i borghi di Val d’Arda: un itinerario con le tappe da non perdere

Siete in cerca di un week-end fuori porta? Vi proponiamo un itinerario di due giorni, che vi permetterà di immergervi nell’atmosfera suggestiva di alcuni borghi non lontani tra loro, esplorando antiche architetture ed assaporando le delizie locali. Un viaggio attraverso una valle che rappresenta un’opportunità unica per riscoprire il fascino della tradizione e la tranquillità della vita rurale.

Non solo un percorso culturale, ma anche un autentico “wine-tour” attraverso uno dei più rinomati territori di produzione vinicola. Un’esperienza di due giorni tra borghi pittoreschi, castelli affascinanti e vigneti lussureggianti nella splendida Val d’Arda, una delle gemme della provincia di Piacenza, ricca di storia, arte, cultura e delizie enogastronomiche.

Prima tappa – Castell’Arquato

Dal borgo di Castell’Arquato vi suggeriamo di cominciare con una passeggiata tra le stradine di ciottoli fino alla piazza monumentale, visitando la Fontana del Duca, la Torre, il Palazzo del Podestà, la Rocca Viscontea e la Collegiata. Da non perdere, la degustazione in Enoteca Comunale con vini locali e salumi D.O.P. come coppa, salame e pancetta.

 

Seconda tappa – Vigoleno

Vi consigliamo di visitare il borgo medievale di Vigoleno, con il mastio, la chiesa di San Giorgio e il castello Scotti. Imperdibile la degustazione del Vin Santo, un vino passito dal sapore dolce, il colore ambrato, l’odore intenso e gradevole ma al contempo fine e delicato. Il Vin Santo di Vigoleno è uno dei vini DOC con i volumi di produzione più bassi, appena 1.200 bottiglie, tutte provenienti da sole 6 cantine in Italia, le uniche a essere autorizzate alla sua vinificazione.

 

Terza tappa – Vigolo Marchese

Il giorno successivo, ritornando verso Castell’Arquato, tra colline ricoperte di vigneti, fate una tappa al monastero benedettino di San Giovanni Battista, con chiesa e ospizio per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. A seguire, concedetevi un momento di relax con la degustazione dei vini dell’enoteca La Pusterla. Per i più golosi, vi consigliamo un assaggio della torta tipica di Vigolo, a base di pastafrolla e meringa di cioccolato.

 

Quarta tappa – Chiaravalle della Colomba

Per finire, visitate l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, un antico monastero benedettino risalente all’anno mille, e concedetevi una degustazione di prodotti locali nella liquoreria situata al suo interno. Ai più coraggiosi, invitiamo a provare il liquore le Gocce Imperiali, un potente digestivo con una gradazione alcolica che provoca qualche timore: 90°

 

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