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Cosa fare a Ferrara e dove mangiare ferrarese doc

Indice:
Ferrara: la storia e il luogo

Ferrara è una città ricca di storia e cultura situata in Emilia-Romagna, nel nord dell’Italia. Le sue origini risalgono all’antichità ma la città ha raggiunto il suo periodo di massimo splendore nel Rinascimento.

Le origini di Ferrara risalgono  al periodo romano, quando fu fondata con il nome di “Forum Alieni”. Durante il Medioevo, la città divenne un importante centro commerciale e un principato indipendente sotto la famiglia degli Estensi.

Tra i secoli XIV e XV, Ferrara raggiunse il suo periodo di massimo splendore sotto il governo di Niccolò III d’Este e di suo figlio Leonello. Fu proprio sotto Leonello d’Este che Ferrara divenne un centro culturale di primaria importanza, attirando artisti, letterati e intellettuali di fama mondiale. Celebri figure come Leon Battista Alberti e Guarino Veronese contribuirono alla crescita dell’umanesimo e alla valorizzazione delle arti.

Ma fu il nipote di Leonello, Ercole I d’Este, a portare la città ad un livello ancora più elevato di prosperità. Ercole fu un mecenate delle arti e, sotto il suo regno, Ferrara diventò uno dei principali centri rinascimentali d’Europa. La corte degli Estensi ospitò letterati come Ludovico Ariosto, autore del famoso poema epico “Orlando Furioso”, e Torquato Tasso, autore della “Gerusalemme Liberata”.

Durante il XVI secolo, Ferrara passò sotto l’egida papale. La città perse parte del suo prestigio e subì una progressiva decadenza culturale ed economica ma mantenne un ruolo rilevante nella cultura e nella politica italiana.

Nel XIX secolo Ferrara divenne parte del Regno d’Italia e iniziò una nuova fase di sviluppo, grazie alle innovazioni e i progressi dell’epoca. Tuttavia, durante il periodo fascista, la città fu coinvolta nella politica di bonifica delle paludi che portò significative trasformazioni del territorio circostante.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ferrara subì danni significativi a causa dei bombardamenti alleati, ma gran parte del suo patrimonio storico e artistico riuscì a sopravvivere. Dopo la guerra, la città fu impegnata nella ricostruzione e vide una nuova crescita economica e culturale.

Oggi, Ferrara è nota per la sua architettura rinascimentale ben conservata, il suo ricco patrimonio culturale, i suoi musei e le sue università.

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Ferrara: cosa fare e cosa mangiare

5 cose spettacolari da vedere a Ferrara

Ferrara è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1995 e, oggi, è una delle destinazioni italiane più ambite dagli amanti dell’arte, della cultura e del buon cibo. Ecco alcune delle meraviglie che la città ha da offrire.

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Castello Estense

È il simbolo di Ferrara e fu realizzato intorno al 1385 sotto il dominio della famiglia d’Este. Fu Niccolò II d’Este a commissionare la costruzione del castello come struttura difensiva contro le crescenti minacce esterne. Nel corso dei secoli successivi, la fortezza subì diverse modifiche ed aggiunte. Durante il Rinascimento, divenne una residenza signorile e ospitò una ricca corte culturale e politica, ma fu anche teatro di eventi tragici, come il famoso assassinio di Ugo d’Este nel 1425. Nel XIX secolo, il castello subì un’importante ristrutturazione e fu trasformato in una prigione. Durante il periodo del Risorgimento italiano, fu sede di detenzioni politiche e divenne un simbolo della lotta per l’unità nazionale. Dopo l’unificazione italiana, fu restaurato e aperto al pubblico come museo diventando un’importante attrazione turistica.

Cattedrale di San Giorgio

Fu originariamente costruita nell’XI secolo, ma subì diversi interventi di ristrutturazione e ampliamento nel corso degli anni successivi. Fu consacrata nel 1135 e dedicata a San Giorgio Martire, da cui prende il nome. L’edificio è un esempio notevole dell’architettura romanica e gotica. La facciata principale presenta un magnifico rosone e una serie di decorazioni scolpite. All’interno, ci sono opere d’arte significative, tra cui affreschi e dipinti di artisti rinomati. Nel 1391, la Cattedrale di San Giorgio divenne la sede del vescovo di Ferrara, contribuendo a dare ancora maggiore importanza all’edificio all’interno della città.

Palazzo dei Diamanti

È famoso per la particolare facciata rivestita di pietre a forma di diamanti. Fu progettato dall’architetto Biagio Rossetti che concepì l’idea di rivestire la facciata con circa 8.500 blocchi di marmo bianco e rosa, tagliati in modo da creare la caratteristica forma di diamante. Il Palazzo dei Diamanti fu destinato a essere la residenza del duca e della sua corte, oltre a ospitare importanti eventi culturali e politici. Durante il Rinascimento, l’edificio divenne un vivace centro di arte e cultura, attirando artisti e letterati di spicco dell’epoca. Nel corso dei secoli, subì diversi cambiamenti e ampliamenti, ma conservò la sua peculiare facciata di diamanti intatta. Durante il XVII secolo, il palazzo fu adattato per scopi militari, perdendo parte del suo aspetto originario. Tuttavia, nel corso del XIX e XX secolo, venne restaurato e la sua magnificenza originale fu ripristinata. Oggi, il Palazzo dei Diamanti è uno dei principali musei d’arte di Ferrara e ospita una vasta collezione di opere d’arte, tra cui dipinti, sculture e oggetti preziosi. 

Palazzo Schifanoia

È un affascinante palazzo storico situato a Ferrara, noto per i suoi straordinari affreschi del Rinascimento italiano. La sua costruzione ebbe inizio nel 1385, sotto il regno di Alberto V d’Este, e nel corso degli anni fu utilizzato principalmente come residenza estiva per i duchi della famiglia. Il nome “Schifanoia”, che deriva dalla parola “schivar la noia”, lascia infatti intendere che il palazzo fosse un luogo dedicato al divertimento e allo svago. L’edificio fu progettato da Bartolino da Novara e successivamente ampliato e arricchito da architetti e artisti, tra cui il celebre pittore Cosmè Tura. Tuttavia, ciò che rende il Palazzo Schifanoia famoso sono i suoi meravigliosi affreschi, realizzati tra il 1469 e il 1470 da artisti rinomati come Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Gli affreschi si trovano all’interno della Sala dei Mesi, una stanza con 12 ampie lunette che rappresentano i mesi dell’anno e le attività agricole e cortigiane ad esse associate. Queste opere d’arte costituiscono un prezioso esempio di pittura rinascimentale e offrono un affascinante sguardo sulla vita e la cultura dell’epoca. Nel corso dei secoli, il palazzo subì vari cambiamenti e venne adattato a diverse funzioni, compresi periodi di abbandono e degrado. Tuttavia, grazie a restauri attenti e appassionati, il Palazzo Schifanoia è stato preservato e aperto al pubblico come museo, permettendo ai visitatori di ammirare gli straordinari affreschi e immergersi nella storia e nell’arte del Rinascimento italiano.

Il quartiere ebraico

È una parte significativa della storia della città e della sua comunità ebraica. La storia di questo quartiere risale al Medioevo, quando la comunità ebraica iniziò a formarsi a Ferrara. L’insediamento ebraico a Ferrara risale almeno al XII secolo, ma la comunità crebbe notevolmente nel periodo del dominio della famiglia d’Este, a partire dal XV secolo. Sotto il governo di Ercole I d’Este, la comunità ebraica fu tollerata e protetta, e fu consentito loro di risiedere in un’area specifica, creando il quartiere ebraico che venne delimitato da mura e organizzato intorno a una piazza centrale, chiamata “Piazza delle Erbe”. All’interno del quartiere, vi erano sinagoghe, scuole, macellerie kosher e altri servizi che consentivano alla comunità di mantenere le loro tradizioni religiose e culturali. Tuttavia, nonostante una certa protezione, la comunità ebraica di Ferrara è stata spesso soggetta a restrizioni e discriminazioni, soprattutto durante i periodi di instabilità politica e religiosa. Ad esempio, durante il periodo dell’Inquisizione, gli ebrei furono sottoposti a persecuzioni e limitazioni dei loro diritti. Con l’ascesa del dominio papale nel XVII secolo, il quartiere ebraico fu sottoposto ad ulteriori restrizioni e segregazione. Durante il XVIII secolo, molti ebrei emigrarono verso altre città europee a causa delle politiche discriminatorie. Con l’unità d’Italia nel XIX secolo, le condizioni dei residenti ebrei iniziarono a migliorare e le restrizioni furono gradualmente eliminate. Durante il periodo fascista, tuttavia, ci furono nuovi episodi di discriminazione contro gli ebrei. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la comunità ebraica di Ferrara si riprese e il quartiere ebraico divenne un importante luogo di memoria e cultura. 

5 piatti tipici di Ferrara

La cucina ferrarese si caratterizza per piatti gustosi e sostanziosi, che spaziano dalle celebri paste ripiene come i cappellacci di zucca, alle prelibatezze a base di carne come la salama da sugo. Ingredienti di alta qualità, come la zucca, l’anguilla e i prodotti ittici del vicino delta del Po, sono utilizzati con maestria per creare un’esperienza culinaria indimenticabile, dove la tradizione e l’innovazione si fondono in piatti dal sapore unico e inconfondibile. Ecco alcuni piatti tipici della tradizione ferrarese che dovete assolutamente provare qui a Ferrara.

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Pasticcio di maccheroni alla ferrarese

Si presenta come un involucro di pasta frolla a forma di cupola ripieno di maccheroni, ragù, besciamella e tartufo, il tutto cotto al forno in un apposito contenitore di rame. La sua particolarità risiede nell’accostamento fra il dolce dato dalla pasta frolla con il salato del ripienoData la sua complessità di esecuzione, viene ritenuto un piatto molto raffinato e necessita di una buona manualità nelle fasi di preparazione. Siete pronti a mettervi in gioco? Vi sfidiamo a realizzare il vero pasticcio di maccheroni alla ferrarese seguendo la ricetta che trovate QUI.

Salama da sugo IGP

Si tratta di un insaccato preparato con carne di maiale selezionata, tritata finemente e mescolata con spezie come pepe, chiodi di garofano, cannella e noce moscata. Una caratteristica distintiva della Salama da Sugo IGP è la sua stagionatura. Dopo l’insaccatura, viene appesa ad essiccare in luoghi ben ventilati e freschi. La stagionatura può durare alcuni mesi, durante i quali il salume acquisisce i sapori e gli aromi delle spezie, sviluppando un gusto unico e intenso. Quando è pronta per essere cucinata, la Salama da Sugo IGP viene tradizionalmente cotta in un sugo a base di vino rosso e passata di pomodoro, insaporita con aglio e erbe aromatiche. La Salama da Sugo IGP viene poi servita calda e accompagnata da contorni sostanziosi come polenta o patate bollite.

Zia Ferrarese

Se dici “Zia” a Ferrara, dici gusto e tradizione! In dialetto è chiamata “Zzié” e la sua storia ha inizio nel periodo tardo rinascimentale, nei ricettari di Cristoforo da Messisburgo alla corte d’Este. È tipica delle campagne ferraresi e va gustata insieme alla tradizionale Coppia Ferrarese IGP, orgoglio della panificazione locale. La Zia Ferrarese è composta da un impasto di carne suina aromatizzato con il sale, il pepe e tanto aglio fresco lasciato macerare nel vino bianco. Il suo gusto infatti è indissolubilmente legato alla storia dell’aglio, che caratterizza fortemente le coltivazioni del ferrarese. L’impasto viene quindi insaccato in un budello sottile e con una forma tondeggiante, in seguito viene lasciato stagionare per 5-6 mesi all’interno di cantine umide, fino a primavera inoltrata. La Zia Ferrarese si può gustare durante tutto l’anno, come antipasto o come secondo piatto della tradizione, accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso del Bosco Eliceo.

Pampepato

È un dolce tipico emiliano con un passato molto particolare. L’origine del Pampepato risale al ‘600 quando le monache del Monastero del Corpus Domini di Ferrara, traendo ispirazione da un’antica ricetta del grande cuoco rinascimentale Cristoforo da Messisbugo, crearono un dolce a base di cacao da inviare alle grandi personalità dell’epoca (il cacao era appena giunto in Europa e, quindi, considerato un bene di lusso destinato a pochi). Il dolce aveva la forma di uno zuccotto ed era impreziosito da mandorle e nocciole finissime, gustosi canditi e spezie profumate. La calotta, invece, era ricoperta da cioccolato nero fondente. Questo ricco dolce prese il nome di “Pan del Papa” (facile comprendere a chi fosse dedicato!).  Oggi, questo magnifico dolce, è conosciuto con il nome di Pampepato o Pampapato e viene preparato durante il periodo natalizio e le occasioni speciali. Si tratta di un dolce che con il suo gusto intenso e il suo profumo delizioso richiama la tradizione di un territorio ricco di racconti e sapori.

Zuppa inglese

La Zuppa Inglese è un delizioso dessert al cucchiaio, originario dell’Emilia-Romagna e non dell’Inghilterra, come potrebbe far pensare il suo nome. 

E’ un dolce a strati raffinato, gustoso e colorato con una consistenza morbida e cremosa. Gli ingredienti tradizionali della Zuppa Inglese sono pan di Spagna, crema pasticcera, crema al cioccolato, Alchermes e cacao in polvere. Una vera delizia che potete preparare anche a casa, seguendo scrupolosamente la ricetta tradizionale della Zuppa Inglese.

I ristoranti più consigliati di Ferrara

Cena a Ferrara? Provate questi 3 ristoranti in centro!

 

Cucina Bacilieri 

Il ristorante nasce dall’evoluzione di un progetto di ricerca e degustazione gastronomica che unisce la cucina della tradizione emiliana e ferrarese alle idee di cucina alternativa dello chef Michele Bacilieri. Entrare in questo locale significa immergersi in una storia di passione per la cucina e di profonda cura per il dettaglio. Qui abbiamo avuto il piacere di sperimentare piatti unici e dai sapori ricercati come i “Cappelletti d’Anguilla Fondente di Cipolla e Fondo Bruno di Zucca” e il “Baccala c.b.t. Asparagi, Finocchio e crema di Daikon e Tartufo”. Se siete di passaggio a Ferrara, vi consigliamo di fare una tappa alla Cucina Bacilieri e di provare le sue incredibili pietanze

Contatti

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Cusina e Butega

A due passi da piazza Trento e Trieste, il ristorante Cusina e Butega è una vera chicca ferrarese in cui poter riscoprire i sapori antichi in un’atmosfera elegante e conviviale. Varcata la soglia del locale, non passa inosservato il meraviglioso bancone in legno, tesoro di prosciutti, salami, formaggi e tante altre leccornie disposte in bella vista. Da Cusina e Butega vi consigliamo di assaggiare il ricco tagliere di salumi tipici ferraresi, servito con piadine e gnocco fritto. A seguire, i cappellacci di zucca e i fiori di zucca ripieni in pastella, entrambi, una vera delizia. Provare per credere!

Contatti

Osteria Balebuste

Nel cuore del ghetto ebraico di Ferrara, l’Osteria Balebuste offre una cucina varia, che attinge alla tradizione emiliana, ma non tralascia le influenze etnicheQui ogni piatto è una scoperta, un’esplosione di sapori senza egualiVi consigliamo di provare le paste fresche fatte in casa, una più buona dell’altra! Noi abbiamo assaggiato le “Tagliatelle del Balebuste” e i “Tortelloni ripieni di ricotta e spinaci serviti con crema di mandorle”. Una bontà infinita! E voi, siete già stati all’Osteria Balebuste? 

Contatti

 

Ami le trattorie? Non perderti la Guida alle migliori trattorie a Ferrara se vuoi mangiare bene e spendere il giusto.

Feste di paese e sagre a Ferrara in programma per settembre e ottobre

Sagra Salamina da Sugo al Cucchiaio di Madonna Boschi

Date: 21-22-23-24-28-29-30 Settembre / 1-4-5-6-7-8 Ottobre 2023

Menù:

  • Antipasti: Gran Galà di salumi nostrani del Fiorino (pancetta, salame all’aglio, coppa di testa, capocollo, salamina cruda, cipolla glassata in aceto balsamico) – Coppa di testa – Carpaccio di salamina da sugo cruda con grana e crema di aceto balsamico – Trittico di salamina (salamina cruda, cotta, patè) – Salame all’aglio ferrarese.
  • Primi: Fagottini conditi alla salamina – Gnocchetti alle ortiche della Zingara – Lasagne al forno con purea di zucca – Pappardelle del norcino.
  • Secondi: Gran Salamina da sugo al cucchiaio con purè – Cima di salamina da sugo con purè – Fetta di salamina da sugo con purè – Cotechino del nonno Iller – Coppia dei Reali (salamina e cotechino) – Cotiche con fagioli – Misto di porco alla griglia – Lumaca di salsiccia.

Programma e prenotazioni QUI

 

Festa della Lumaca d’Autunno

Se vi piacciono le lumache questa festa fa per voi! Qui troverete prelibatezze locali a base di lumache cucinate in vario modo e non solo. Ad intrattenervi, durante questa esperienza culinaria, ci saranno spettacoli, musica e balli tradizionali. 

Date: 29-30 Settembre / 1-6-7-8 Ottobre 2023

Menù – Piatti della Sagra

  • Antipasti: Bruschetta alle lumache – Fagottino alle lumache e capperi con salsa di acciughe.
  • Primi: Tortelli della Sagra – Tagliatelle con lumache e funghi – Penne con lumache e gorgonzola – Tris alle lumache (tortelli, tagliatelle, penne) – Crespelle di lumache e funghi – Bigoli al torchio di lumache, alla Borgogna.
  • Secondi: Lumache (alla Casumarese, fritte, alla Borgogna) – Tris di lumache (Casumarese, fritte, Borgogna) – Nido di patate con lumache ai pistacchi tostati – Chiocciole alla Bobbiese su polenta tostata – Spiedini di lumache e pancetta.

Menù – Piatti tradizionali

  • Primi: Rosette al tartufo – Tortellini (al tartufo, in brodo, alla panna) – Gramigna al ragù – Cappellacci di zucca (al tartufo, al ragù).
  • Secondi: Sformatino di parmigiano su vellutata di porcini – Scamorza affumicata alla piastra su letto di radicchio rosso – Salamina da sugo con purè – Trippa alla Casumarese – Cotoletta (alla milanese, al tartufo) – Principessa al tartufo – Filetto di porcellino con songino, scaglie di grana e aceto balsamico – Tagliata di controfiletto di manzo con rucola e scaglie di grana.
  • Contorni: Patatine fritte – Purè – Insalata mista.
  • Dessert: dolce della casa e della Pasticceria Quadrifoglio.

– Programma e prenotazioni QUI

 

Festa del Cappelletto d’Autunno

A Vigarano Pieve si svolge l’unica Sagra gastronomica dedicata al Cappelletto Ferrarese, la prelibata pasta ripiena sempre presente sulle tavole dei Ferraresi dai tempi degli Estensi. Venite a scoprirla alla Festa del Cappelletto d’Autunno. Vi aspettiamo!


Date: 28-29-30 Settembre / 1-5-6-7-8 Ottobre 2023

Menù:

  • Antipasti: Pinzin – Affettati misti e pinzin – Prosciutto crudo e pinzin.
  • Primi: Cappelletti (alla panna, al ragù, in brodo, al tartufo) – Tris di cappelletti (panna, ragù, tartufo) – Cappellacci (al ragù, burro e salvia).
  • Secondi: Grigliata di carne alla brace (carne di maiale) – Castrato alla brace (carne di ovino) – Tagliata (carne di manzo) – Tagliata al tartufo (carne di manzo) – Cotoletta (carne di maiale) – Cotoletta al tartufo (carne di maiale).
  • Contorni: Patatine fritte – Verdure alla griglia – Insalata verde – Insalata mista.
  • Dolci: Zuppa inglese – Sorbetto (al limone, al caffè) – Torta tenerina – Torta tagliatellina – Semifreddo mascarpone e nutella – Crema catalana.

Programma e prenotazioni QUI. 

 

Sagra dell’anguilla – Comacchio

È un evento tradizionale che si tiene a Comacchio, una città nella provincia di Ferrara. Questa festa celebra l’anguilla, un pesce di acqua dolce che è molto presente nelle zone della laguna di Comacchio.  Durante l’evento, vengono organizzati vari stand gastronomici che offrono piatti a base di anguilla preparati in diversi modi: arrosto, in umido, fritta e altre specialità locali. È l’occasione perfetta per assaggiare le delizie culinarie tradizionali della zona e godersi un momento di divertimento tra spettacoli folkloristici, musica, danze e tante altre attività culturali.

Date: Ottobre 2023

Programma e prenotazioni QUI.

 

Sagra della Zucca e del suo Cappellaccio Ferrarese IGP Sapori d’Autunno

È un evento tradizionale che si tiene a Ferrara durante la stagione autunnale. Questa festa celebra la zucca, un ingrediente versatile e molto utilizzato nella cucina emiliana. Durante la festa, vengono organizzati vari stand gastronomici che offrono piatti a base di zucca, con particolare enfasi sul piatto tradizionale chiamato “Cappellaccio Ferrarese IGP”: una specie di raviolo ripieno di zucca, amaretti, mostarda e altri ingredienti, icone della cucina locale. Gli stand propongono diverse preparazioni della zucca, da piatti salati a dolci, e permettono ai visitatori di assaporare la varietà e la bontà di questo ingrediente autunnale. Oltre al cibo, la Sagra della Zucca offre spettacoli, musica, e altre attività culturali per intrattenere i partecipanti di tutte le età.

Date: 28-29-30-31 Ottobre / 1 Novembre 2023

Menù:

  • Antipasti: Piadina di zucca – Pinzini di zucca.
  • Primi: Cappellacci di zucca alla ferrarese IGP (al ragù, burro e salvia) – Cappellacci di zucca del cuore (noci e marsala) – Cappellacci di zucca del norcino (con ragù di cinghiale) – Cappellacci di zucca al tartufo (stracchino e tartufo) – Tris di cappellacci (ragù, burro e salvia, del cuore) – Tris regale di cappellacci (cinghiale, tartufo, del cuore) – Tortellini della nonna (al ragù, alla panna, al tartufo) – Lasagne di zucca – Spatzle sapori d’autunno.
  • Secondi: Scaloppine della Sagra (zucca e balsamico) – Trionfo di formaggi e zucca d’elite – Tortino di zucca alle erbette con tartufo – Stinco al forno con patate fritte – Porchetta con patate fritte – Salama da sugo con purè – Tagliere di salumi e formaggi con pinzini di zucca – Baccalà alla vicentina con polenta – Somarino con polenta – Polenta (unta, con funghi, con formaggi e tartufo).
  • Contorni: Patatine fritte – Zucca al forno – Zucca fritta.
  • Dolci: Dolce salame – Zuppa inglese – Fiordilatte – Crostata di zucca – Panna cotta della sagra – Torta di tagliatelle.

Programma e prenotazioni QUI.

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Feste di paese e sagre a Ferrara in programma per novembre

Ferrara Food Festival

Le eccellenze gastronomiche di Ferrara si mettono in mostra dal 1 al 5 novembre 2023. Nel centro storico di Ferrara si susseguiranno appuntamenti dedicati al grande pubblico: spettacoli itineranti, di animazione e di grande intrattenimento, eventi dedicati ai foodies e gourmet quali degustazioni e show cooking e momenti informativi e culturali quali mostre, convegni e laboratori didattici. Siete pronti a divertirvi? Scoprite qui il programma.

 

Sagra del Tuber Magnatum Pico

Ci siamo… sta per arrivare la 17° edizione della Sagra del Tuber Magnatum Pico (tartufo bianco). Irrinunciabile evento per i buongustai e gli intenditori che avranno la possibilità di assaporare il tartufo bianco nel suo periodo di massima maturazione e bontà. L’origine alluvionale dei terreni e la presenza di essenze arboree adatte rendono infatti il territorio ferrarese e il Bosco Panfilia idoneo alla crescita del tartufo bianco, prezioso fungo ipogeo ricercato e raccolto sin dai secoli passati e ingrediente di piatti prelibati della tipica cucina locale. Curiosi di assaggiarli? Ecco qui dove e quando si terrà l’evento:

  • Date: Il 10-11-12  /  17-18-19 / 24-25-26  Novembre 2023.
  • Dove: Oratorio Don Isidoro Ghedini corso Roma 1, 44047 Sant’Agostino (Fe).

Cosa aspettate? Prenotate ora il vostro tavolo!

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