Street Art in Emilia Romagna | Non Solo Buono
article header
La Redazione
3 minuti

ARTE SUI MURI: ALLA SCOPERTA DELLA STREET ART DI REGGIO EMILIA, MODENA E BOLOGNA

Se amate l’arte, in tutte le sue forme, non potete perdere questo viaggio alla scoperta delle opere di Street Art che colorano i muri di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Non serve pagare il biglietto, lo spettacolo è gratis.

Il primo murales che vi proponiamo non passa certo inosservato con i suoi 14 metri di larghezza ed i suoi 9 di altezza. Si tratta dell’opera “Come se piovesse” realizzato sulla parete esterna della biblioteca di San Pellegrino di Reggio Emilia da Daniele Castagnetti e Hang, due dei più conosciuti writer reggiani. Un terreno arido diventa fertile grazie alla montagna di libri raffigurati sopra, a significare che la cultura è la via per elevare il proprio spirito.

 

@misterdada

article image

Al campetto da basket del Parco Il Noce troviamo il murale che rappresenta Kobe e Gianna Bryant in memoria del campione di pallacanestro e di sua figlia scomparsi pochi anni fa in un tragico incidente. I loro volti vengono omaggiati dalla scritta “Reggio Loves You”: Reggio Emilia fu la città in cui il cestista visse fra il 1989 e il 1991 quando giocava nella Pallacanestro Reggiana allora in serie A1.

Nella notte del febbraio 2016 compare il murale del “Bambino nel carrello” sulla parete di un edificio in via Luxemburg. Il dipinto rappresenta il simbolo della lotta contro la costruzione del supermercato che era previsto in quell’area della città; solo successivamente il murale è stato riconosciuto come opera d’arte.

Nella città reggiana ci sono molti altri murales da ammirare, ma proseguiamo il nostro viaggio spostandoci a Est, Modena è impaziente di accoglierci con le sue opere a cielo aperto. Tutto comincia nel 2002 quando il Festival Icone mette luce sull’arte urbana, dando corpo a immagini che prendono vita in strade buie e spazi dimenticati.

Sotto al Cavalcavia Cialdini, Bastardilla ed Ericailcane, due artisti di fama internazionale, compongono la loro tavola: un bambino rannicchiato, con l’aiuto di piccoli conigli, dà fuoco a un’automobile. Il dipinto rappresenta il disappunto per una società sempre più intenta a sottrarre spazio alla natura.

 

@trekkisti_in_arte

article image

Tra via Taglio e via Nazario torna con i suoi animali Ericailcane con “Il Mega Topo”, un essere umano dalle sembianze di un enorme topo, alto quasi tre piani: il dipinto ci porta a riflettere ancora una volta sui vizi umani, in particolare sull’avarizia. Una corda lega il collo del soggetto al suo bottino impedendogli la fuga. Merita davvero una sosta se passate in zona Pomposa.

Spostiamoci in Viale Molza per ammirare l’opera di Nunca e Blu che racconta gli effetti collaterali della tecnologia sull’essere umano: un enorme volto trasformato in macchina e privato della sua coscienza.

E come in un laboratorio a cielo aperto godiamoci anche Bologna.

Piazza Verdi, centro della movida universitaria, pullula di graffiti, così come in tutto il centro storico e la periferia del capoluogo emiliano. Il più antico di tutti è quello di Luis Gutierrez e si trova al civico 38 di Via Zamboni. L’artista colombiano tinge le arcate del portico con il suo dipinto “500 anni dalla Conquista dell’America”.

 

@bilikeadreamer

article image

In Piazza Azzarita, Levalet raffigura la scena di caccia di un rinoceronte accerchiato da 30 ninja in tuta nera. Si tratta dell’opera intitolata “The Hunt”, realizzata prima su carta e poi incollata alla parete gialla di una piccola palazzina.

All’ingresso del quartiere Manifattura delle Arti, in Largo Caduti del Lavoro, su due piccoli edifici speculari, troviamo le rappresentazioni di Lokiss & Rae Martin che con un tripudio di colori ci invitano ad ammirare uno dei poli culturali più importanti della città.

In via Marco Polo 21, ad attenderci, troviamo i dipinti di Rusty e Dado: il “Tessuto in stile Burberry” e la figura di un uccello variopinto che posa su rami sinuosi, entrambi datati 2012.

Dal centro storico andiamo verso il quartiere Fiera e arriviamo sul Ponte di via Stalingrado dove 60 artisti di varie nazionalità hanno espresso la loro arte da una parte all’altra del ponte come a comporre un arcobaleno senza fine.

Raccontare l’arte non è però come goderne coi propri occhi. Se questo articolo vi ha incuriosito, non vi resta che incamminarvi verso le vie di queste città emiliane per apprezzare a pieno la loro arte urbana.

Ultimi articoli

IL PROFUMO E IL GUSTO DELL’ECCELLENZA: ALLA SCOPERTA DEL PROSCIUTTO DI PARMA

LEGGI

PISAREI E FASÒ: IL CUORE RUSTICO DELLA CUCINA EMILIANA

LEGGI

IL “TESORO” DI MODENA: STORIA, PRODUZIONE E TRADIZIONE DELL’ACETO BALSAMICO

LEGGI