Bologna durante il periodo natalizio pullula ancora più del solito di vita! La città, vestita per le feste, è ancora più bella e luccicosa, sotto le luminarie nel centro storico e con le vetrine piene di ogni tipo di prelibatezza culinaria (anche se qui questo accade un po’ tutti i giorni dell’anno… non la chiamano mica “la grassa” per nulla, eh? ).
Io amo passeggiare tra questo clima festoso che nella mia città è particolarmente accentuato. Tra le cose che faccio spesso, anche solo per guardare le allegre bancarelle e immergermi tra i dolci e speziati aromi nell’aria, è passare tra i vari mercatini bolognesi di Natale. I tre principali sono la storica Fiera di Santa Lucia in Strada Maggiore, i Mercatini di via Altabella e il nuovo ma ormai amato Mercatino Regionale Francese in Piazza Minghetti. Io giro, guardo, fotografo, annuso, mangio e compro ogni volta! Ma come si fa a resistere? Da non perdere
Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le leccornie che andranno poi ufficialmente sulle tavole delle case e dei ristoranti bolognesi… Pronti per un menù che vi farà venire a dir poco l’acquolina in bocca?
Partiamo dalla cena della Vigilia, il 24 dicembre, dove la tradizione vuole che il menù sia “di magro”, ossia una cena senza la carne. Come primi si può optare quindi per le paste fresche ripiene di verdure, come i tortelloni di zucca e i cappelletti “di magro” (ripieni di formaggi), per poi passare ai secondi di pesce come l’anguilla in umido o un croccante fritto misto di pesce. Insomma una cena comunque da non chiamare “magra”… ma in questi giorni Bologna non è proprio il luogo ideale per fare dieta :P.
Dopo la sfiziosa serata si passa direttamente al pranzo tradizionale del giorno di Natale, dove la cucina bolognese si esprime in tutti i suoi ricchissimi piatti, sapori e colori!
Per darvi un’idea chiara andiamo a vedere portata per portata le varie opzioni doc del menù tradizionale tra le quali scegliere (mi raccomando, leggete solo se non siete troppo affamati o potreste voler mangiare lo schermo del pc!):
ANTIPASTO: mortadella a cubetti o in spuma, ciccioli montanari, coppa di testa, parmigiano a pezzetti, magari con crema di aceto balsamico. Volendo il tutto accompagnato da crescentine fritte.
PRIMO: Tortellini (rigorosamente in brodo), pasta fresca ripiena, lasagne (classiche o ai funghi e prosciutto con la besciamella “goccia d’oro”, ossia arricchita dall’uovo), tagliatelle al ragù o prosciutto.
SECONDO: bollito misto (servito con la speziata e aromatica salsa verde fatta con prezzemolo, acciuga, limone, cipolline sottaceto, peperoncino e capperi), cotechino, faraona (a Bologna si cucina di solito al forno con panna, prosciutto e tartufo), coniglio, arista di maiale e cappone (servito con la tipica mostarda bolognese).
CONTORNO: friggione (una ricca e saporitissima salsa a base di cipolle e pomodori)
DOLCI: i dolci di Natale a Bologna sono per eccellenza il panone e il certosino. Quest’ultimo ha una lunga e antichissima storia di dolcezza fin dal medioevo e merita una bella spiegazione a parte
Il certosino viene chiamato anche “pan speziale” perché, prima che la sua preparazione fosse affidata ai Monaci della Certosa di Bologna, molto probabilmente veniva preparato dai farmacisti, detti speziali. Pensate che alcuni vecchi documenti attestano che nel 1740 i monaci prepararono un enorme certosino che venne regalato a papa Benedetto XIV, evento che lo decretò un dolce adatto ai palati più fini!
Ci sono numerose varianti della ricetta e in generale sta al pasticcere la scelta del tipo di frutta secca o spezie mettere nell’impasto, che di base è fatto con farina di frumento, miele, mandorle, pinoli e cioccolato. Il certosino viene sempre decorato con colorati canditi e di solito ha forma rotonda, ma (più raramente) si può trovare anche la versione con il buco in mezzo.
Pensate che questo tripudio di dolcezza è così importante per la tradizione bolognese che la Delegazione Bolognese dell’Accademia Italiana della Cucina ha depositato la sua ricetta ufficiale alla Camera di Commercio di Bologna!
Io vi consiglio 3 pasticcerie dove acquistare il certosino fatto a regola d’arte e come tradizione vuole: la storicissima Pasticceria Billi (via de Coubertin, 1), la Pasticceria Regina di Quadri del maestro pasticcere Francesco Elmi (via Castiglione, 73/a) e il Panificio Atti (via Caprarie, 7).
Per chi si chiedesse poi la differenza con il panone bolognese, all’apparenza un dolce molto simile, sappiate che si racconta che il certosino sia sempre stato il dolce dei ricchi mentre il panone fosse invece la sua versione povera, perché nato nelle case di campagna con gli “avanzi” delle dispense dei contadini… In realtà il panone è addirittura più ricco di ingredienti, ma la differenza la fa invece la consistenza, poiché è un dolce lievitato. Io vi consiglio, per non sbagliare, di provarli entrambi e decretare solo dopo quello che preferite
Per smaltire pranzi e cene l’attività ideale è una bella e lunga passeggiata in centro storico, tra le vie addobbate con le belle luminarie natalizie, ovviamente passando in Piazza del Nettuno sotto il grande albero di Natale. A me piacciono moltissimo sia le fastose luci che vengono messe sulle grandi vie, ma anche le semplici lucine di certe stradine secondarie, in particolare quelle del Ghetto Ebraico, che danno un particolare tocco intimo a queste viuzze. Il mio cuore poi si ferma sempre nella mia piazza preferita in assoluto di Bologna, Piazza Santo Stefano, che con le sue poche e semplici luminarie diventa ancora più magica e lascia senza fiato!
Non vi resta che passare qualche giorno a Bologna durante il Natale e provare i miei consigli, sono certa che i vostri occhi e il palato saranno super soddisfatti