Dop, docg, igp… conosci davvero le differenze? | NonSoloBuono
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Pietro Costantino
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DOP, DOCG, IGP… CONOSCI DAVVERO LE DIFFERENZE?

Siamo tutti alla ricerca dei prodotti locali e di qualità garantita, ma quanti realmente conoscono la differenza fra le varie sigle che li contraddistinguono? Nel dubbio, abbiamo pensato di fare un piccolo ripasso.

I prodotti alimentari possono essere contraddistinti dalle sigle:

DOP, Denominazione d’Origine Protetta. Si riferisce ad un prodotto la cui materia prima e relative fasi di lavorazione hanno luogo  nella stessa area geografica dove esso  ha avuto origine. Ad esempio, i maiali usati per fare il prosciutto di Parma devono essere nati, allevati, macellati e lavorati nella stessa zona di produzione. L’Italia vanta 133 prodotti in questa categoria.

IGP, Indicazione Geografica Protetta. Per acquisire questa denominazione, è necessario che almeno una delle fasi di produzione sia effettuata nell’area geografica di riferimento e che ci sia un collegamento tra il prodotto e l’area da cui prende il nome. L’Italia ha 78 prodotti Igp, tra cui l’aceto balsamico di Modena I.G.P..

SGT, Specialità Tradizionale Garantita. Questo marchio non dipende dall’origine geografica ma  è il metodo di lavorazione del prodotto ad essere riconosciuto come tradizionale. Il marchio SGT può riferirsi ad esempio alla  pizza napoletana, che può essere prodotta anche altrove fuori da Napoli, seguendo le direttive del disciplinare che ne stabilisce diametro, spessore e condimenti.

Per quanto riguarda invece il mondo del vino:

DOC, denominazione d’origine controllata. Corrisponde esattamente al marchio DOP per gli alimentari, in quanto prevede che il vino sia ricavato, in quantità regolamentate, da uve di una zona geografica ben delimitata e ivi lavorato.

DOCG, denominazione d’origine controllata e garantita. Sono vini di qualità superiore ai vini DOC in quanto  contraddistinti da una zona di origine ben precisa, anche con indicazione di sottozona, fino a restringere l’area a un comune, una frazione o una vigna, il che comporta una crescente qualità del vino.

I.G.T.,  identificazione geografica tipica. Questo marchio viene invece applicato ai vini da tavola prodotti in aree geografiche più estese, se paragonate a quelle dei vini DOC e DOCG, ma che vengono ottenuti almeno per l’85% da uva presente in quel territorio specifico.

Quanto sono influenzati da queste sigle i tuoi acquisti?

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