Fiori di primavera e leggende | NonSoloBuono
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Valeria Moschet
2 minuti

FIORI DI PRIMAVERA E LEGGENDE

Con l’arrivo della bella stagione capita spesso di trovarsi davanti ad alberi o prati fioriti che sbocciando ci appaiono all’improvviso regalandoci tanto buonumore e scenari da cartolina.
Sapete che spesso dietro ai fiori ci sono affascinanti leggende? Andiamo a scoprirne qualcuna relativa ai bellissimi fiori primaverili ????

(www.mylovelybologna.com)

FIORI DI PESCO

In Oriente è uno dei fiori con più significati simbolici, non a caso la leggenda legata a questo fiore arriva dalla Corea del Sud.

Si narra che un uomo andò a pescare in un lago nascosto tra le montagne: entrò in una grotta e sbucò in una meravigliosa vallata piena di alberi di pesco. Qui incontrò delle persone che lo accolsero con gioia e gli offrirono da mangiare delle deliziose pesche; si trovò così bene che decise di rimanere in loro compagnia per tre giorni. Quando rientrò al villaggio non trovò più nulla di conosciuto, né i luoghi né le persone… raccontando la sua storia ad alcuni anziani essi dissero che avevano sentito parlare di un uomo che 300 anni prima era scomparso quando era andato a pescare tra le montagne, lasciando soli e disperati moglie e figli. Lui disse che era proprio quell’uomo, ma nessuno gli credette e si disperò senza trovare mai pace.

Da allora quel monte fu battezzato con il nome di Sondo, ossia “monte delle pesche sacre”, nome con il quale, ancora oggi, è conosciuto.

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GIACINTO

Una leggenda ha come protagonista Giacinto, un giovane spartano amato dal Dio Apollo.

Un giorno nell’Olimpo i due stavano giocando al lancio del disco e Apollo, per dimostrare il suo valore e impressionare Giacinto, lo lanciò con tutta la forza che aveva. Giacinto cercò di prenderlo per dimostrare anche lui la propria bravura ma fu colpito dal disco e quell’impatto gli fu mortale.

Distrutto dal dolore e disperato Apollo non permise che Ade, il dio dei morti, lo portasse via con sé e dal sangue del giovane fece germogliare un fiore, il giacinto

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PRATOLINA

Le pratoline, ossia le margheritine che invadono con la loro allegria i nostri prati in primavera, hanno una storia molto antica. Il loro nome scientifico è “Bellis”, che si collega alla leggenda, quella della figlia del dio Belus, la giovane Bellis.

Un giorno mentre la ragazza danzava con il suo fidanzato in un prato, il dio della primavera la notò per la sua bellezza e se ne innamorò perdutamente all’istante. Egli tentò di strapparla al fidanzato che reagì con vigore per paura di prendere la sua amata e si scatenò una feroce lite; Bellis, spaventata da tanta violenza, per salvarsi dalla terribile situazione chiuse gli occhi e si trasformò in una margheritina.

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LILLA’

Una leggenda greca narra che il giovane Pan, il dio dei boschi e dei campi, incontrò una mattina la bellissima ninfa Siringa. Egli ne rimase subito affascinato e cercò di parlare con quella ragazza piena di grazia e fascino che però, alle sue attenzioni reagì con paura e scappò via. Pan cominciò a rincorrerla, ma si trovò davanti a un profumato cespuglio di lillà che gli bloccò la strada, facendogli perdere di vista anche la ragazza. Pan si mise a piangere di aver perso la ninfa e da allora iniziò a vagare per le foreste e fare opere di carità. Siringa diventò il nome latino del lillà.

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