Storie d’appennino: castelli, leggende e fantasmi | NonSoloBuono
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La Redazione
3 minuti

STORIE D’APPENNINO: CASTELLI, LEGGENDE E FANTASMI

Avete mai fatto un tour nella vostra vita?

Anche se la risposta è sì, con ogni probabilità questo vi manca.

Un viaggio che attraversa la spina dorsale dell’Emilia Romagna e tocca luoghi dove tradizione e natura incontrano leggende, illusioni, spettri e fantasmi.

Fantasmi? Proprio così.

Seguiteci, con l’immaginazione, in questo percorso alla scoperta dei castelli infestati della regione.

Il mistero di un castello appartiene agli avvenimenti che proprio lì sono accaduti, ciò che state per leggere vi aprirà le porte di una dimensione mistica dagli enigmi intriganti che rapiscono persino i più scettici. 33 è il numero di fantasmi che alloggiano in queste dimore, ma per conoscerli meglio dobbiamo avvicinarci ancora un po’.

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Azzurrina, il Fantasma del Castello di Montebello

Mappa alla mano per condurvi da Guendalina Malatesta fantasma del Castello di Montebello in provincia di Rimini.

Protagonista di questa storia è una bambina di 8 anni, figlia di Uguccione, il feudatario di Montebello, dalla carnagione chiara forse albina e con occhi celesti. Azzurrina ai molti, a causa dei suoi capelli bianchi che viravano all’azzurro, si dice a causa di una miscela di erbe preparata come tinta per camuffare quel colore che la rendeva così diversa agli occhi attenti della società dl tempo.

Siamo in una sera di giugno nel 1375 e durante un forte temporale, Azzurrina scompare in un cunicolo della ghiacciaia sotterranea, nel tentativo di recuperare la palla fatta di stracci con la quale stava giocando. La leggenda vuole che il 21 giugno di ogni anno che termina con 0 o con 5, in concomitanza del solstizio d’estate, il fantasma di Azzurrina torni al castello per farsi sentire con la sua voce.

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Le urla dello spettro della “Dama Bianca”

Procediamo dunque in direzione Piacenza dove, poco distante, giungiamo al Castello di Gropparello. Inerpicato sulla cima di una roccia come uscito da un libro delle favole, questo castello fu il luogo di una tragedia. Torniamo quindi nella seconda metà del 1200 per parlare di Rosania Fulgosio, meglio conosciuta come la “Dama Bianca”. Rosania fu spinta dalla madre a sposare il Feudatario Pietrone da Cagnano, costringendola ad abbandonare la sua vera storia d’amore con Lancillotto Anguissola, giovane ritenuto inadatto alla ragazza per il suo futuro incerto. Il marito scoprì da Verzuvia, la sua cameriera, il tradimento della moglie e si vendicò somministrandole un sonnifero e trasportandola nelle segrete per poi successivamente murarla viva. Pietrone da Cagnano, rinsavito, non si perdonò mai il gesto estremo, fino a sfogare la sua rabbia e frustrazione sulla sua cameriera, fonte della notizia che scatenò la sua ira e provocò la morte della moglie. Gettò quindi Verzuvia nel torrente per poi suicidarsi subito dopo lanciandosi dal burrone.

Le anime di Verzuvia e Pietrone rivivono in quel luogo ma nei giorni di luce scarsa o di pioggia pare che una figura identificata come la “Dama bianca” si aggiri all’interno del cortile, piangendo ed urlando in cerca di aiuto e di giustizia.

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Il fantasma che attira gli appassionati di paranormale da tutto il mondo

In Emilia Romagna, la provincia più invasa dagli spiriti sembra essere proprio quella di Parma con ben sette apparizioni comprovate da esperti del paranormale di cui una in particolare trattenuta da una telecamera ad infrarossi nel Castello di Bardi.

Soleste, l’amata dal Capitano delle guardie Moroello, credendolo morto in battaglia, si gettò dalle mura del castello, le stesse mura che vedranno il suicidio del ragazzo, una volta appresa la notizia. Lo spettro del triste Capitano si aggira nei pressi del castello, con apparizioni sempre più frequenti negli ultimi anni tanto da far avvicinare anche i ricercatori stranieri.

Potremmo ancora proseguire per la strada che ci porta al Castello di Grazzano Visconti con la Leggenda di Aloisa o dirigerci verso il Castello di Canossa in provincia di Reggio Emilia dove molti visitatori varcando la soglia hanno la sensazione di affanno per quell’aria impegnativa che affligge il petto. Lasciamo tuttavia a voi lo sfidante ruolo di investigatori, alla scoperta di questi strani accadimenti e presenze nascoste, celate da voci e respiri incastonati tra pietre sepolte nel tempo.

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