Alla scoperta delle terme più affascinanti dell’Emilia Romagna | Non Solo Buono
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Alla scoperta delle terme più affascinanti dell’Emilia-Romagna

Indice:
La nascita delle terme

I Romani furono i primi a realizzare stabilimenti termali, che divennero veri e propri centri di incontro socio-culturale. La locuzione latina “Salus per Aquam” significa proprio “salute attraverso l’acqua”. Alle porte di Roma, le sorgenti termali di Stigliano e Viterbo erano tappe obbligate per le legioni di ritorno dalle campagne di guerra in Gallia, dove i soldati si riposavano e trovavano ristoro prima di entrare trionfalmente nella capitale.

Nel Medioevo, nacque l‘idrologia medica che permise di studiare accuratamente le acque termali e classificarle in base alla loro composizione e proprietà. Comparvero, inoltre, le prime terapie inalatorie e sudatorie, e si iniziarono ad utilizzare i fanghi a scopo curativo. 

Durante il Rinascimento, sebbene ci siano stati alcuni progressi nella comprensione e nell’utilizzo delle acque termali rispetto al Medioevo, questi sviluppi furono limitati. Tuttavia, un aspetto significativo di questo periodo fu l’invenzione della stampa, che permise una più ampia diffusione delle conoscenze e della cultura legate al benessere e ai benefici delle acque termali. La stampa rese accessibili a un pubblico più vasto informazioni che prima erano disponibili solo a pochi, promuovendo così l’interesse e la pratica delle cure termali.

Nel XVIII secolo, con l’affermazione del metodo sperimentale e lo sviluppo delle conoscenze chimiche, si fecero le prime indagini sulla composizione delle acque minerali, dando un forte impulso allo studio del benessere connesso all’uso delle acque termali.

Tra l’Ottocento e il Novecento si assistette al fenomeno del termalismo d’élite: le classi economiche e culturali più abbienti si recavano alle terme per ritemprarsi, ma progressivamente questo fenomeno si estese anche alle classi medie.

Oggi, le terme e i centri benessere sono veri e propri presidi medici grazie alla loro effettiva efficacia.

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La storia delle terme dell’Emilia-Romagna

L’origine delle terme in Emilia-Romagna affonda le sue radici nell’antichità, con un’importante eredità lasciata dai Romani. Durante l’epoca romana, grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Emilia, la regione divenne un punto chiave per lo sviluppo delle terme. Nel corso del tempo, la storia delle terme dell’Emilia-Romagna fu segnata da una continua evoluzione ed adattamento, mantenendo un ruolo centrale nel tessuto sociale e culturale della regione.

Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, con il Grand Hotel des Thermes e il Palazzo Berzieri, è un esempio di prestigio, sviluppatosi nel XIX secolo. Il Bagno di Romagna, situato in provincia di Forlì-Cesena, era già noto nel Medioevo, ma divenne popolare tra la nobiltà fiorentina nel Rinascimento. Castrocaro Terme, sempre in provincia di Forlì-Cesena, si sviluppò significativamente nel XX secolo, e oggi è rinomata per i fanghi e le acque salsobromoiodiche.

Le terme dell’Emilia-Romagna rappresentano un vero e proprio percorso di benessere, con 23 stabilimenti termali situati in 19 località che si estendono dal parmense fino alla costa adriatica. Questa “via del benessere” offre una vasta gamma di trattamenti e cure termali, sfruttando le proprietà terapeutiche delle acque locali per promuovere la salute e il relax. Ogni località termale, immersa in paesaggi incantevoli, propone esperienze uniche che combinano tradizione e innovazione, garantendo ai visitatori momenti di puro piacere e rigenerazione.

Tipologie e proprietà benefiche delle acque termali

Le diverse tipologie di acque termali presenti in Emilia-Romagna offrono una vasta gamma di benefici terapeutici grazie alla loro unica composizione di minerali e oligoelementi. Che si tratti di problemi respiratori, dermatologici, osteoarticolari o semplicemente di un desiderio di relax e benessere, le acque termali della regione rappresentano una risorsa preziosa per la salute. Visitare le terme in Emilia-Romagna significa non solo immergersi in acque rigeneranti, ma anche usufruire delle proprietà curative che la natura ha generosamente donato a questa terra.

Acque Salsobromoiodiche

Queste acque, ricche di sali di sodio, bromo e iodio, sono particolarmente note per le loro proprietà antinfiammatorie, che le rendono ideali per il trattamento di problemi osteoarticolari come artriti e artrosi. Inoltre, grazie alle loro proprietà disinfettanti, vengono utilizzate per curare patologie della pelle, tra cui psoriasi e dermatiti. Località come Salsomaggiore Terme e Castrocaro Terme sono famose per queste preziose acque.

Acque Sulfuree

Ricche di zolfo, queste acque sono eccellenti per trattamenti detossificanti e sono molto efficaci nel migliorare condizioni cutanee come acne e dermatiti. Inoltre, stimolano il metabolismo, risultando utili nei trattamenti di dimagrimento e per combattere la cellulite. Bagno di Romagna è uno dei luoghi dove queste acque sono particolarmente valorizzate.

Acque Salsomagnesiache

Con alte concentrazioni di cloruro di sodio e magnesio, queste acque sono riconosciute per le loro proprietà rilassanti sulla muscolatura e migliorative della circolazione sanguigna. Monticelli Terme, in provincia di Parma, è una delle località dove queste acque sono ampiamente utilizzate.

Acque Bicarbonato-Alcaline

Con la loro ricca presenza di bicarbonati e una leggera alcalinità, queste acque sono utili per migliorare la digestione e trattare dispepsie e gastriti. Le Terme di Tabiano, in provincia di Parma, sono celebri per queste acque benefiche.

Acque Ferruginose

Ricche di ferro e altri minerali essenziali, queste acque sono preziose per la stimolazione della produzione di globuli rossi, rendendole particolarmente utili per combattere la stanchezza cronica. Riolo Terme, in provincia di Ravenna, è una località dove si possono sfruttare al meglio queste risorse naturali.

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3 centri termali da non perdere in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è una regione ricca di storia, cultura e bellezze naturali, ma è anche un vero paradiso per gli amanti del benessere termale. Con le sue acque curative e le sue strutture di eccellenza, offre esperienze di relax e salute incomparabili. Se stai cercando un rifugio dove rigenerare corpo e mente, non puoi perdere le tre migliori terme della regione: Salsomaggiore Terme, Terme della Salvarola e Castrocaro Terme. Queste destinazioni, ognuna con le proprie caratteristiche uniche e un’ampia gamma di trattamenti, rappresentano il meglio che l’Emilia-Romagna ha da offrire in termini di benessere termale. Un viaggio tra acque rigeneranti, paesaggi mozzafiato e sapori autentici che renderanno la vostra esperienza indimenticabile.

 

Terme di Salsomaggiore

Le Terme di Salsomaggiore rappresentano uno dei centri termali più rinomati d’Italia, grazie alla loro posizione strategica e alla presenza di acque salsobromoiodiche, famose per i loro straordinari benefici e ricchissime di sali minerali.

La città di Salsomaggiore, un tempo conosciuta come “Salso Maiore”, deve il suo nome proprio alle sue acque particolarmente salate, utilizzate fin dall’antichità. Situata nel cuore della Pianura Padana, tra le province di Parma e Piacenza, la storia di Salsomaggiore è intimamente legata alle sue terme, la cui origine risale alla prima metà dell’Ottocento. Tuttavia, fu a partire dal 1923, durante la Belle Époque, che le terme raggiunsero il loro massimo splendore.

Il grande sviluppo delle Terme di Salsomaggiore è dovuto alla visione del medico emiliano Lorenzo Berzieri. Nel 1839, Berzieri intuì il potenziale curativo delle acque salsobromoiodiche, ancora poco conosciuto. Il suo primo esperimento, che coinvolse una giovane paziente affetta da una malattia infiammatoria del piede, si concluse con una guarigione, dimostrando l’efficacia delle acque locali. 

Il Palazzo Berzieri, progettato dagli architetti Ugo Giusti e Giulio Bernardini con la collaborazione dell’artista Galileo Chini, è un trionfo dello stile Liberty, caratterizzato da decorazioni sinuose  secondo gli eleganti stilemi dell’art nouveau, mescolandoli con influenze orientali. Ancora oggi, le elaborate maioliche e i mosaici del palazzo sono ammirati per la loro bellezza e raffinatezza.

Attualmente, Palazzo Berzieri continua a ospitare lo stabilimento termale, oltre ad un istituto chimico dedicato alla ricerca e allo sviluppo di dispositivi medici e prodotti terapeutici a base di acqua termale. Dal 1998, il centro benessere delle Terme di Salsomaggiore ha subito numerosi ampliamenti. Di fronte all’edificio si trova ancora il Pozzo Scotti, una storica fonte di acqua salsobromoiodica inaugurata nel 1864, decorata con una gabbia in ferro battuto in stile Liberty del 1912.

Questo centro benessere è composto da tre sezioni

  • L’ala destra, dove si trovano le piscine del percorso “Mari d’Oriente”: un’area tutta dedicata al relax in cui sperimentare l’idromassaggio multiplo e il massaggio cervicale nella piscina più grande, il percorso vascolare e la vasca aromoterapica con la musica sott’acqua nella vasca più piccola.
  • L’ala sinistra, dedicata alla forma fisica grazie ai trattamenti anticellulite. Qui si trovano anche i bagni aromatici e il bagno turco. 
  • La parte centrale, destinata al centro estetico che propone trattamenti per viso e corpo, manipolazioni di vario tipo e massaggi con sale termale.

 

Terme della Salvarola

L’Emilia-Romagna, famosa per le sue numerose fonti termali, ospita le storiche fonti di Salvarola Terme, in provincia di Modena, frequentate sin dal 1114 da Matilde di Canossa, la Gran Contessa del Medioevo. Situata su un dolce pendio, Salvarola Terme è facilmente raggiungibile percorrendo la strada che da Sassuolo conduce verso le prime colline modenesi. Questo angolo di terra, noto per i suoi vigneti di Lambrusco, offre un paesaggio pittoresco e suggestivo, soprattutto nei mesi autunnali, quando le vigne assumono caldi colori ambrati.

Dalla località termale, lo sguardo può spaziare fino alle colline circostanti e al castello di Montegibbio, creando uno scenario incantevole. Le terme non solo offrono trattamenti di benessere naturali, ma permettono anche di immergersi nella storia gloriosa del luogo, che domina la vallata del fiume Secchia.

Le acque di Salvarola Terme, note per le loro proprietà curative fin dall’epoca romana, sono state scoperte in scavi del 1854 che hanno riportato alla luce pozzi contenenti monete romane. Le acque salsobromoiodiche-alcaline, insieme ai fanghi e alle acque sulfuree, hanno ricevuto numerosi elogi, tra cui quello del medico Giambattista Moreali nel 1764.

La rinascita moderna delle terme è avvenuta nel 1958, grazie all’imprenditore Vincenzo Gibertini, che ha restaurato lo stabilimento termale in disuso. Oggi, Salvarola Terme continua a essere una meta ambita per chi cerca di allontanarsi dallo stress quotidiano e rigenerare corpo e spirito con trattamenti termali, piscine, fanghi terapeutici e prodotti naturali del territorio.

 

Terme di Castrocaro

Le acque minerali di Castrocaro, note per le loro proprietà benefiche fin dall’epoca romana, furono riscoperta nella prima metà dell’Ottocento e da allora sono utilizzate alle Terme di Castrocaro per promuovere salute e benessere, grazie a tecniche e trattamenti costantemente aggiornati.

All’inizio del Novecento, studi approfonditi in collaborazione con le Università di Pisa, Bologna, Ferrara e l’Istituto di Geoscienze e Georisorse di Pisa, portarono alla scoperta di nuovi pozzi di acque sulfuree e all’avvio della produzione di fanghi a maturazione naturale, noti come “di velluto” per la loro morbidezza.

Gli imponenti lavori di ampliamento culminarono nel 1938 con l’inaugurazione dello “Stabilimento Termale Demaniale”, successivamente ampliato negli anni ’70 e ’90 con nuove strutture termali e centri specializzati per la cura della sordità rinogena e per la riabilitazione motoria.

Nel 2003, il gruppo sanitario italiano GVM Care & Research assunse la gestione delle Terme di Castrocaro. Questo gruppo, con una rete integrata di ospedali di alta specialità, poliambulatori e attività di ricerca scientifica, ha investito progressivamente nel complesso termale, rendendolo un centro all’avanguardia per il benessere e le cure termali.

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Terme, arte e gastronomia: 4 idee per un week-end fuori porta

È facile combinare gli effetti terapeutici delle acque termali con un‘escursione in una città d’arte, una degustazione in vigna, un pranzo o una cena tipica emiliana, oppure una visita nei Musei del Gusto dell’Emilia-Romagna

Le terme della regione offrono un rifugio perfetto dalla frenesia cittadina, invitando i visitatori a immergersi in acque termali rilassanti e a godere di trattamenti esclusivi.

Accanto al relax delle terme, la tradizione culinaria dell’Emilia-Romagna promette un viaggio tra sapori genuini e autentici. I tortellini fatti a mano, il Parmigiano Reggiano e i vini pregiati dei Colli Bolognesi arricchiscono l’esperienza, trasformando ogni pasto in un’occasione per scoprire l’eccellenza gastronomica locale.

Un weekend in Emilia-Romagna rappresenta una breve ma intensa fuga dalla routine quotidiana, dove il piacere di prendersi cura di sé si unisce al gusto per la buona tavola.

 

Cosa fare a Tabiano terme in un weekend

Con due secoli di storia, arte e notorietà, Tabiano rappresenta il perfetto connubio tra tradizione e innovazione per il benessere, la salute e la bellezza: vanta strutture termali all’avanguardia e una preziosa acqua termale sulfurea, unica in Italia e tra le più ricche di zolfo in Europa.

Situata in una delle zone più salubri d’Italia, Tabiano offre paesaggi meravigliosi e un ambiente incontaminato, privo di insediamenti industriali. Un territorio ricco di storia e tradizione che, con le vicine città d’arte di Parma, Piacenza e Cremona, i Luoghi Verdiani, i tanti Castelli e l’enogastronomia Emiliana, vi aspetta per un soggiorno di remise en form ricco di proposte ed opportunità di svago.

Una tappa obbligatoria, ad una ventina di minuti da Tabiano, è il Museo del Parmigiano Reggiano, che ha sede nello storico Castello ottocentesco che sorge all’ombra della Rocca Meli-Lupi a Soragna, in provincia di Parma, in un’area ricca di castelli. Questa avventura da non perdere vi porterà alla scoperta del più famoso formaggio dell’Emilia-Romagna, tra storia e assaggi!

 

Cosa fare a Terme di Monticelli in un weekend

Situato in un parco di 25 ettari, nella provincia di Parma, questo comprensorio termale è un’autentica oasi di tranquillità.

Le acque termali di Monticelli Terme, note fin dall’antichità, furono riscoperte per le loro proprietà curative solo negli anni ’20. Il complesso termale, inaugurato nel 1927, oggi comprende uno stabilimento storico, tre alberghi e un moderno centro riabilitativo.

Non lontano da Monticelli, si trova l’imperdibile Museo della pasta ospitato in un edificio d’epoca medioevale per la trasformazione agroalimentare. Il museo racconta la storia dell’azienda Barilla dall’inaugurazione dello stabilimento nel 1910. Il percorso si divide in dieci sezioni che vanno dalle tecniche agricole alla produzione di pasta fresca e secca. I macchinari sono originali e le trafile esibiscono oltre cento formati.

Altra tappa, per gli appassionati di enologia, è sicuramente il Museo del vino. La Malvasia è la regina dei colli del territorio parmense, un’eccellenza insieme al Lambrusco e alla Fortana del Taro che viene imbottigliato nella Bassa. Di questo e di molto altro si racconta nella raffinata Sala Baganza e la sua Rocca.

 

Cosa fare un a Riolo Terme in un weekend

Riolo Terme, la “Città d’Acque”, è rinomata per le sue preziose acque termali, utilizzate già in epoca romana per scopi terapeutici. Le Terme sono un complesso immerso in uno splendido parco secolare, che abbraccia al suo interno due strutture ricettive in cui trascorrere una vacanza di pieno relax: il Grand Hotel Terme e l’Hotel Villa delle Fonti. In questo magnifico contesto, il potere terapeutico di acque e fanghi viene posto al servizio del benessere degli ospiti, compresi i più piccoli.

Riolo Terme è una meta visitabile tutto l’anno, con un’attenzione speciale per il periodo dalla primavera all’autunno inoltrato. Il borgo antico, protetto da robuste mura, risale al Trecento, mentre la parte moderna si estende vicino al maestoso Parco delle Terme. Il centro storico è dominato dalla possente Rocca di Riolo, costruita nel XIV secolo e oggi sede del Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino. Vicino alla Rocca si trovano la Sala Sante Ghinassi e la Chiesa Parrocchiale, che ospita un grandioso pannello in ceramica realizzato dal pittore Sante Ghinassi che raffigura la Redenzione con ai lati diverse scene della vita di Gesù. Dal parco-museo, con sculture in bronzo di Giovanni Bertozzi, si può raggiungere lo Stabilimento Termale in stile Liberty.

Sul tavolo, lo Scalogno di Romagna IGP è protagonista della cucina locale, celebrato anche con una sagra a luglio. Questo bulbo esalta il gusto di ogni piatto, crudo, sottaceto o come condimento per la pasta. Riolo Terme è anche sulla Via del Sangiovese, un percorso tra Faenza, Brisighella e Casola Valsenio, che invita a scoprire vini locali.

Oltre ai servizi termali, numerosi itinerari a piedi, in mountain bike e a cavallo permettono di esplorare la natura circostante, specialmente nei dintorni di Monte Mauro e la Grotta di Re Tiberio, nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.

 

Cosa fare un weekend a Castel San Pietro

Lo stabilimento termale di Castel San Pietro nasce nel 1870, ma il potere curativo delle sue acque sulfuree e salsobromoiodiche era già noto nel lontano 1337. Distante dal caos della città e racchiuso nel verde di un grande parco di 4.000 metri quadrati, il complesso è un’oasi di pace e armonia a mezz’ora di auto da Bologna.

La città è visitabile tutto l’anno, ma è particolarmente vivace durante la primavera e l’estate grazie ai numerosi eventi.

L’ingresso al centro storico è dominato dal Cassero, un’antica struttura difensiva ora sede del teatro comunale. Superato l’arco, i vicoli ciottolati e i portici conducono alla vivace Piazza XX Settembre, cuore pulsante della città. La piazza ospita mercatini e installazioni artistiche durante tutto l’anno.

Il Giardino degli Angeli è una piccola oasi cittadina, un parco curatissimo nato in memoria di una giovane scomparsa prematuramente. Le fioriture primaverili sono particolarmente spettacolari grazie alla manutenzione dei volontari. Un altro luogo affascinante è la Cripta della Chiesa di San Lorenzo di Varignana, una struttura ipogea a tre navate che conserva antiche testimonianze di culti risalenti all’epoca romana.

La pasta fresca domina la tavola di Castel san Pietro, insieme alla crescentina fritta, salumi e formaggi. Piatti tipici includono la braciola di castrato alla griglia e i biscotti savoiardi, apprezzati già nei banchetti del XVII e XVIII secolo.

Il formaggio Castel San Pietro, dal gusto delicato e a pasta tenera, è diventato un simbolo gastronomico della città. 

Le colline della valle del Sillaro sono ideali per la viticoltura, mentre nella frazione di Varignana si produce il rinomato olio extravergine d’oliva.

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