Frizzante, vivace, conviviale: il Lambrusco ha lo stesso carattere del territorio cui è profondamente legato, l’Emilia. E’ espressione autentica di una tradizione, di una storia, fatta di famiglie, di persone in grado di imbottigliare emozioni. Per noi emiliani il Lambrusco non è semplicemente un vino insomma… dietro un calice è racchiuso un mondo che oggi vi vogliamo raccontare 🙂
Lambrusco: storia e caratteristiche
Il Lambrusco ha una storia antica e unica, che risale ai tempi dei Romani, quando la vite selvatica veniva già chiamata Lambrusca, la “Vitis Labrusca”. La sua unicità (è, infatti, rosso e frizzante allo stesso tempo) e le sue caratteristiche organolettiche così speciali lo hanno reso uno dei vini più amati e venduti in tutto il mondo.
Il Lambrusco è un vino giovane, con una spuma vivace, un profumo aromatico e fruttato, un gusto gradevole, con tannicità e acidità contenute, e una bassa gradazione alcolica. Antico, per le sue origini, ma moderno, per la sua personalità, oggi il Lambrusco che degustiamo è un vino che è stato capace di mettere in mostra la sua identità e il suo lato più attuale, facendosi apprezzare anche dai grandi intenditori, che sanno comprenderlo e posizionarlo.
Lambrusco: territorio, vitigni e produzione
Importante peculiarità del Lambrusco è di essere un vino molto amato prima di tutto dagli abitanti della sua terra, che lo producono e lo bevono da secoli. La viticultura emiliana, infatti, ha una storia importante e una lunga tradizione, tanto che i vitigni del Lambrusco hanno persino preso il nome dalle storiche famiglie del luogo, che li hanno selezionati nel tempo (ad esempio, il nome Marani proviene dalla famiglia Marani).
Il Lambrusco è un vitigno autoctono che, in Emilia, costituisce quasi la totalità delle coltivazioni di vite. Le uve utilizzate per la sua produzione provengono integralmente dal territorio che ha una conformazione geografica ideale per la loro coltivazione. E’ soprattutto nelle province di Modena e Reggio Emilia (in quantità minore, nelle province di Parma e di Mantova, tra Emilia e Lombardia) che si sono sviluppate le famiglie di vitigni autoctoni, nate dalle uve selvatiche della zona.
Oggi, le varietà coltivate, da cui derivano le differenti qualità di Lambrusco sono diverse (tra cui Sorbara, Grasparossa, Salamino, Marani, Maestri) cui si aggiungono altre famiglie, non appartenenti ai Lambruschi, come l’Ancellotta, che tradizionalmente possono però far parte in piccola quantità della composizione di questo vino.
Prodotto secco, amabile o dolce, principalmente in autoclave, fatta eccezione per una piccola produzione con rifermentazione in bottiglia, secondo il metodo classico o ancestrale, il Lambrusco è un vino ottenuto attraverso una filiera di grande tradizione ma allo stesso tempo molto moderna.
Per i Lambruschi esistono diverse DOC/DOP e IGT/IGP. A Modena sono prodotte 4 DOC: il Lambrusco di Sorbara, tagliato fino al 40% con il Salamino, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, il Lambrusco Salamino di Santa Croce e il Lambrusco di Modena. In provincia di Reggio Emilia, invece, sono prodotti il Lambrusco Reggiano DOC (ottenuto da uve Salamino, Sorbara, Maestri, Marani, Montericco e Grasparossa di Castelvetro) e il Lambrusco DOC Colli di Scandiano e di Canossa (ottenuto da uve Grasparossa e Montericco). Infine, a Parma si produce il Lambrusco Colli di Parma DOP, con almeno l’85% di varietà Maestri.
Lambrusco: gli abbinamenti gastronomici
Abbiamo già scritto diverse volte di quanto la cucina emiliana, o nello specifico quella modenese, sia ricca di eccellenze gastronomiche e preparazioni apprezzate in tutto il mondo. Qui, dove il gusto è protagonista indiscusso del buon vivere di tutti i giorni, nasce il Lambrusco che ovviamente non può che sposarsi perfettamente con i tipici piatti ricchi e saporiti di questa cucina. Impossibile non accompagnare, quindi, un bel piatto di pasta ripiena, in brodo o asciutta, con un bel bicchiere di questo vino rosso frizzante! La stessa cosa vale per tutti i secondi della tradizione come zampone, cotechino, bolliti e qualsiasi tipo di carne alla griglia o arrosto, in particolare di maiale. È, infine, ideale con i formaggi tipici del luogo come il Parmigiano-Reggiano e il Grana Padano.
Indiscusso accompagnatore dei piatti della cucina emiliana, quindi, il Lambrusco per le sue caratteristiche già citate prima, va perfettamente a braccetto però anche con buona parte dei piatti della cucina mondiale. Un punto di forza importante che lo ha portato a diffondersi al di fuori dei ristoranti tradizionali. Grazie alla sua freschezza, poi, il Lambrusco è perfetto come aperitivo oppure utilizzato come ingrediente nella preparazione di cocktail.
Fresco, adatto a ogni occasione di consumo, autentico, schietto, “disinvolto”, non impegnativo e facile da comprendere e, per questo da vivere, il Lambrusco è da sempre uno dei vini più conosciuti e diffusi, in grado di regalare momenti di grande convivialità alle tavole di tutto il mondo 🙂 Per celebrarlo è stata addirittura indetta una settimana in suo onore che cade ogni anno a giugno e che culmina nella Giornata Internazionale dedicata al Lambrusco, il 21 giugno (www.lambruscofest.com/festa/).
Altre info su: www.tutelalambrusco.it – www.lambrusco.net – www.lambruscovalley.it – www.vinireggiani.com