Il lessico della buona forchetta: gourmet o gourmand? | NonSoloBuono
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Giacomo Schirò
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IL LESSICO DELLA BUONA FORCHETTA: GOURMET O GOURMAND?

Evocativa ed elegante, la lingua francese ha regalato al lessico culinario moltissimi vocaboli di uso molto comune: brisè, cocotte, entrée, gratin, quiche, chef, sommelier, maitre sono solo alcuni esempi, ma ci sono due termini tra loro molto simili utilizzati per descrivere gli appassionati della buona tavola: gourmet e gourmand. Sapete qual è la differenza tra queste due parole così chic? Entrambe derivano dal termine francese gourmande che significa genericamente goloso o buongustaio.

Nello specifico, il sostantivo gourmet indica una persona dotata di una conoscenza approfondita del buon cibo e della buona cucina che, grazie al suo palato sopraffino, riesce a discernere qualità e preparazioni di ciò che assaggia. È anche un raffinato conoscitore dei vini, e può giudicarne con competenza gli accostamenti e le proprietà. La ristorazione gourmet è quella caratterizzata da ingredienti di alto livello, presentazioni molto sofisticate, abbinamenti pregevoli e preparazioni elaborate, dove la passione per il buon mangiare e la conoscenza dell’arte culinaria si incontrano per un risultato formidabile.

Quando si parla di gourmand, ci si riferisce ad un grande appassionato di buon cibo e buon vino, senza alcun riferimento alle sue competenze culinarie. Il gourmand è l’amante della buona tavola, che apprezza cibi e bevande di qualità e, spesso, non sta attento alla quantità delle porzioni. In altri termini, definire un amico gourmand significa affermare senza tanti giri di parole che è un vero e proprio ghiottone!

Ma in francese è molto più charmantBon appétit!

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