Cineteca di Bologna, storia d'eccellenza | Non Solo Buono
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La Redazione
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Il Cinema Ritrovato: la storia d’eccellenza della Cineteca di Bologna

«Ricorderemo il mondo attraverso il cinema» disse Bertolucci, il grande regista.

Se è davvero la settima arte a conservare la memoria del mondo, sicuramente la Cineteca di Bologna è il custode di riferimento.

Da Piazzetta Pier Paolo Pasolini appare come un cilindro color mattone – la sede della Cineteca, oggi Fondazione – come una grande bobina riavvolta.
Immagiamo di attraversare la porta con una cinepresa, una carrellata totale delle meraviglie all’interno. Un movimento di macchina capace di inquadrare tutte le scene e le anime della Cineteca.

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La Cineteca: una carrellata d’autore

Varchiamo l’ingresso, entriamo nell’androne. Tante porte ci invitano all’esplorazione. Spostiamo la visuale verso l’alto e troviamo la cupola vetrata. Sciuscià, La dolce vita, Il gigante, Furia Selvaggia, Fronte del porto – tutte intorno vediamo le locandine originali delle opere più celebri.

Si abbassano le luci. Iniziamo.

L’Archivio. La Cineteca di Bologna – una delle più importanti d’Europa – è un punto di riferimento per la storia e la cultura cinematografica. Il suo archivio conta più di 45.000 pellicole. Un patrimonio inestimabile raccolto e catalogato con la dedizione che si dedica agli oggetti sacri. Opere del cinema muto e del cinema popolare italiano, ma anche internazionale. Dai classici intramontabili alle perle rimaste nella sabbia.

La Biblioteca Renzo Renzi. Il cinema è cultura. Una cultura capace di vivere anche fuori dallo schermo. Intitolata a una dei padri fondatori della Cineteca, la biblioteca è aperta a chiunque voglia intraprendere quest’esplorazione – un esercizio di profondità di campo sulla storia del cinema. Una profondità mirabile. Oltre 40.000 i volumi, 1.500 le riviste, 200.000 i manifesti cinematografici, un milione e mezzo di fotografie, dall’epoca del muto ai giorni nostri.

L’Immagine Ritrovata. Eccoli. I capolavori del cinema brillano sotto una luce nuova. Si tratta del laboratorio, più volte premiato e apprezzatissimo a livello internazionale, specializzato nel restauro di pellicole di ogni epoca. Tra le “immagini ritrovate” più celebri:, il Progetto Chaplin, il restauro di Il bidone di Fellini e le opere di Pasolini.

Il Cinema Ritrovato. Fiore all’occhiello delle attività promosse dalla Cineteca, il Cinema Ritrovato è il festival del cinema d’epoca che da 35 edizioni si propone di conservare, condividere e trasmettere un patrimonio inestimabile di cultura e bellezza. Un evento di assoluta eccellenza, che ogni anno raduna a Bologna appassionati ed esperti del settore provenienti da tutta Europa.
Schermi e Lavagne. Dalla pellicola al formato digitale, uno degli obiettivi della Cineteca è connettere il passato col futuro: l’educazione delle nuove generazioni di cineasti. La Cineteca è un vero e proprio punto di riferimento per gli studi cinematografici e organizza laboratori e momenti di formazione per tutte le età. Il percorso “Schermi e lavagne: un cineclub per ragazzi” ne è un esempio luminoso.

Il Cinema Lumière. È il cuore pulsante della Cineteca. Retrospettive, prime visioni in lingua originale, film muti con accompagnamenti musicali e conferenze di settore. Il grande cinema del passato è aperto alle porte del presente.

Entriamo.

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Una sera al Lumière

Basta entrare nelle sale della Cineteca di Bologna per rivivere tutte le vibrazioni delle origini del cinema. Più di un secolo di rappresentazione della realtà, di storia e cultura che investono il visitatore al primo sguardo. Sembra quasi di rivivere la celebre proiezione del 6 gennaio 1896, la prima di L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, iconico cortometraggio dei fratelli Lumière. Il fascino del primo cinematografo, tutta la potenza di quell’inquadratura angolata, la profondità di campo fino a quel momento inesplorata, capace di agitare tutti gli spettatori e ispirare il lavoro registico dei decenni successivi. Non stupisce che sia proprio la scintilla di Auguste e Louis Lumière ad aver intitolato il cinema della Cineteca di Bologna.

Il Lumière – risultato della ristrutturazione dei locali di un ex macello – ospita proiezioni italiane e straniere, moderne e d’epoca, con una programmazione ricercata e che porta alla luce veri e propri tesori nascosti. Il proposito è diffondere la cultura cinematografica, fare da varco temporale tra cinema d’annata (soprattutto di opere non più reperibili e che hanno avuto poca fortuna nella distribuzione) e sensibilità contemporanea.

Oltre alle proiezioni, il cinema ospita conferenze e approfondimenti con critici e registi, autori e tecnici, per un’esperienza di esplorazione autentica, a campo totale.

Sono due le sale del Lumière. La Federico Fellini dedicata al cinema classico italiano e la Martin Scorsese in cui trovano spazio film d’essai, specialmente europei.

Tendaggi rossi, poltroncine di velluto, percezioni d’epoche passate. Le luci si abbassano, lo schermo si illumina di scene di un passato inedito, e inizia la magia del cinema. L’esperienza è quasi surreale, di un cinema nuovo e antico allo stesso tempo: un Cinema Ritrovato.

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Passato, Presente, Futuro: il luogo del cinema si evolve

Rivivere la bellezza di momenti passati. Con questo proposito, da 35 anni, Il Cinema Ritrovato accende Bologna. Se fosse un oggetto sarebbe la sintesi di una cinepresa e una macchina del tempo. Otto giorni di festival tra proiezioni, incontri e conferenze, esposizioni e rinvenimenti. Un progetto nato per condividere l’ineguagliabile bellezza dei capolavori senza tempo, restaurati, confezionati con cura e proiettati in prima visione, non solo in sala. Grazie a Il Cinema Ritrovato, il luogo del cinema si espande, raggiunge location suggestive come quella di Piazza Maggiore e nell’Arena del Sole, diventa un grande cinema a cielo aperto che abbraccia tutta Bologna e incanta gli spettatori di tutta Europa.

Quello del cinema è un luogo in continua evoluzione. In molti casi ha lasciato le sale per esplorare gli schermi più piccoli e i tempi più veloci del web e dello streaming. La tendenza che alcuni cineasti hanno additato come un impoverimento del fascino del cinema, si è rivelata una risorsa preziosa perché l’arte cinematografica possa raggiungere il suo pubblico, anche con le sale chiuse. È proprio per rispondere alle restrizioni messe in atto dal lockdown che Il Cinema Ritrovato ha dato vita al progetto Fuori Sala. La cineteca di Bologna, dalla scorsa edizione, ha deciso di portare nelle case di tutti gli appassionati il patrimonio prezioso del grande cinema ritrovato, per la prima volta online.
Grazie al sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e in collaborazione con MYmovies, il Cinema Ritrovato sbarca su piattaforma digitale con un programma in continuo rinnovamento. Le migliori versioni restaurate dagli albori dei Lumière, l’opera di Charlie Chaplin, Georges Simenon e la Parigi della Belle Époque, la New York di Andy Warhol e quella di Martin Scorsese, e poi ancora il cinema italiano degli Anni Cinquanta – unite alle potenzialità dello streaming. La meraviglia del passato raggiunge i canali del futuro.
Le sale hanno riaperto, il cinema del futuro ce lo immaginiamo su più canali. Un’esperienza capace di allacciare il fascino delle proiezioni in sala con gli ultimi orizzonti della tecnologia.

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Fine?

Dissolvenza a nero. Fine. O forse no.

«Non c’è fine, non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita».

Fellini detestava la parola “fine”. Non la inseriva mai alla fine dei suoi film ed era per lui un vero e proprio tabù artistico. Non sopportava la demarcazione netta e inappellabile tra film e realtà, la sua intenzione era quella di suggerire una continuità tra mondo del cinema e mondo reale, come se la storia continuasse anche una volta lasciata la sala.

E allora noi seguiamo il consiglio del grande Fellini. Perché lo scopo ultimo della Cineteca di Bologna è proprio quello di non mettere la parola “fine” alla fine dei film. Far rivivere le opere anche a distanza di secoli.
Novant’anni fa le prime cineteche hanno affermato il valore del cinema come arte da salvare. È stato necessario un lungo viaggio, ma oggi la sensibilità verso il patrimonio cinematografico è arrivata a riconoscere tutta la bellezza e la cultura intramontabile racchiusa nelle pellicole d’epoca. Dai titoli consacrati ai girati meno conosciuti fino a tesori quasi introvabili, sono queste le opere che la Cineteca di Bologna custodisce, restaura, cura con passione, dedizione, competenza, per poi restituirle al pubblico sotto una luce nuova. Restauri, rarità, eventi, oltre 400 film proiettati solo nell’ultima edizione. 400 finestre per far entrare il cinema del passato nel presente.

Sarebbe un peccato mettere la parola fine a una storia preziosa come questa. Per questo ogni anno il Cinema Ritrovato si accende. Una storia fatta di grandi classici e rarità da scoprire. Un grande nastro che si riavvolge e proietta su tutta Bologna emozioni senza tempo.

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