Visita a Borgo San Giuliano a Rimini | Non Solo Buono
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Stefania Fregni
4 minuti

BORGO SAN GIULIANO A RIMINI: TRA I MURALES E LE CASE COLORATE DELL’ANTICO BORGO DI PESCATORI AMATO DA FELLINI

Rimini è il principale centro della nostra Riviera Romagnola famoso sia per la sua rilassante vita da spiaggia sia per la sua scatenata movida notturna. Meta di villeggiatura per un pubblico molto eterogeneo, data l’offerta variegata, questa città è bella e vivace un po’ tutto l’anno.
Tanti sono i luoghi storici che meritano una visita e sicuramente Borgo San Giuliano è tra questi. Ci siete mia stati? Affascinante, autentico e coloratissimo, è una tappa da fare in città! Se siete, infatti, amanti della buona cucina, delle passeggiate romantiche o della street photography e di luoghiinstagrammabili”, non potete certo perdervi quest’incredibile meta. Fonte d’ispirazione e protagonista di uno dei film più noti del grande Fellini, Amarcord, Borgo San Giuliano è davvero un luogo unico di cui vogliamo raccontarvi tutto proprio in quest’articolo.

Facilmente raggiungibile a piedi dal centro storico di Rimini attraversando il Ponte Tiberio, Borgo San Giuliano è un insieme di graziose viuzze e piazzette affacciate sulla sponda settentrionale del fiume Marecchia. Ex quartiere di pescatori, marinai e artigiani, oggi questo posto è consigliatissimo per una sosta golosa, in una delle tante osterie, o  per  una rilassante passeggiata evocativa tra le sue case colorate e i bellissimi murales. Soprattutto durante la bella stagione, trascorrere qui una mezza giornata (il tempo sufficiente per la visita) sarà davvero gradevole!

Chiamare, però, Borgo San Giuliano “quartiere” potrebbe essere riduttivo. Sì, perché questo luogo è molto di più! È una fucina di storie e personaggi, una vera e propria comunità che nel tempo ha saputo preservare e raccontare la propria identità, anche attraverso l’arte. Fascino, suggestione, senso di appartenenza: tutto questo si respira passeggiando per le stradine del borgo e ammirando i murales colorati che sono un po’ i veri protagonisi.

I primi sono stati realizzati negli anni ’80, durante la seconda edizione della famosa “Festa de’ Borg”, la festa del borgo, e ritraggono le scene di vita quotidiana del luogo, i suoi residenti, il porto e il mare. L’origine di questa iniziativa nasce un po’ come rivalsa per contrastare la fama del luogo che, alla fine degli anni ’70 non era proprio delle migliori, tanto da portare l’amministrazione comunale a proporre la bonifica dell’area. La prima festa del borgo venne, quindi, organizzata dagli abitanti per mostrare con orgoglio la bellezza delle proprie tradizioni antiche e popolari, che dall’edizione successiva, fu immortalata attreaverso i murales.
In seguito, nel ’94, dopo la morte di Federico Fellini, che tanto celebrò questo luogo nei suoi capolavori cinematografici, gli artisti comuniciarono a dipingere personaggi e scene ispirate ai suoi film, come “La Dolce Vita”, “Le notti di Cabiria”, i “Vitelloni” ecc. Nel tempo tutta questa tradizione artistica non si è persa, anzi: i residenti del borgo hanno fatto in modo di conservare e preservarne la natura più vera e ai murales più storici si sono iniziati ad affiancare anche quelli contemporanei, ne sono un esempio il gallo e il pavone di Ericailcane, nell’invaso del fiume, e il “Nuovo Ponte” di Eron, lungo il muro accanto al ponte.

Vi consigliamo d’iniziare il vostro tour alla scoperta del borgo proprio da via San Giuliano, la strada di accesso al luogo. Lasciando alle vostre spalle il Ponte Tiberio, la troverete sulla destra. Questa via porta dritti alla Chiesa di San Giuliano Martire, il fulcro dell’antico borgo. La sua architettura sobria e regolare è rinascimentale grazie a un restauro avvenuto nel Cinquecento, ma la struttura originale risale all’XI secolo. Antica abbazia benedettina, questa chiesa racchiude al suo interno importanti dipinti come: il polittico di Bittino da Faenza con le Storie di San Giuliano e la pala del Martirio di San Giuliano, una delle ultime opere, tra le più espressive, di Paolo Veronese. Fate un passaggio anche nel chiostro, il cortile, che rimasto un luogo di ritrovo per gli abitanti del borgo, soprattutto dei bambini.

Una volta visitata la chiesa, è ora di abbandonarvi a una piacevolissima passeggiata tra i vicoli caratteristici del borgo. Imboccate via Trai, girate a destra su via Padella e arrivate in via Forzieri. Proseguite, poi, per via Ortaggi e giungete in via Marecchia che affaccia sul fiume e guarda il maestoso Ponte Tiberio. Osservate i colori, godetevi le sensazioni, cogliete tutti i particolari di questi luoghi. E a proposito di dettagli, fate attenzione, anche alle maioliche in ceramica sui muri delle case, realizzate dal pittore Giuliano Maroncelli, come omaggio ad alcuni abitanti del borgo, oggi scomparsi, e ai loro antichi mestieri borghigiani (sulla piastrella è riportato il loro nome e il soprannome con cui erano conosciuti).

Un giro turistico del borgo deve prevedere, poi, assolutamente una sosta gastronomica in uno dei suoi localini caratteristici. C’è davvero l’imbarazzo delle scelta, tanti sono i posti rinomati qui per la buona cucina locale: se avete voglia di assaporare i piatti della tradizione, come la pasta fatta in casa e la carne alla brace, fermatevi all’Osteria De Borg, se invece vi va una gustosa piadina, andate Al NudeCrud, di cui vi avevamo già parlato nel nostro articolo dedicato a questa specialità locale, se capitate per una “sosta aperitivo” c’è l’Angolo Divino, e se, infine, siete in cerca di un buon pasto a base di pesce, non perdetevi “La Marianna”, una trattoria la cui tradizione risale agli inizi del ‘900, o Retroborgo”, un’osteria di mare a Km 0 e di specialità romagnole.

Per concludere, se volete aggiungere ancor più autenticità alla vostra esperienza nel borgo, vi consigliamo di partecipare alla famosa Festa de’ Borg: l’appuntamento che abbiamo già visto essere il più importante coinvolgendo l’intera comunità e che si tiene, ogni due anni, il primo weekend di settembre. Le piazzette e le strade si animano di spettacoli, musica e artisti di strada, le porte delle case si aprono ai visitatori e le osterie preparano menù speciali dedicati all’occasione. Una bella opportunità per consolidare e valorizzare l’identità di questo luogo di cui tutti vogliono preservarne la magia.

(www.mymodenadiary.it)

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