Il cibo è da sempre un elemento pieno di personalità e che ispira passione e coinvolgimento! Cibo e letteratura sono andati spesso a braccetto e in simbiosi, ispirando tanti scrittori per i quali il mondo della cucina è stato spesso il fil rouge di loro romanzi.
Vi abbiamo selezionato 6 titoli che a noi sono piaciuti particolarmente e che vi consigliamo di leggervi e… gustarvi!
CHOCOLAT di Joanne Harris
Questo romanzo racconta la storia di una donna che con la propria figlia si trasferisce in una cittadina francese di provincia, chiusa e bigotta. Qui la donna aprirà una pasticceria e quest’ultima diventerà in poco tempo elemento di scompiglio ma anche di nuova scoperta per gli abitanti del paese. La donna saprà infatti, attraverso il cioccolato, leggere nell’anima dei suoi clienti.
Il cioccolato rappresenta sia la dolcezza che il peccato di gola e, grazie ad esso, si svelerà il bisogno di trasgressione degli abitanti di questa cittadina che, grazie a questo affascinante ingrediente, scopriranno nuove emozioni di vita.
POMODORI VERDI FRITTI di Fannie Flagg
Con grande humour dell’autrice in questo libro viene narrata la storia di un locale dell’Alabama, crocevia di personaggi particolari ed eventi di ogni tipo, gestito da due donne dai caratteri singolari di nome Ruth e Idge. Con il loro modo di affrontare la vita e gli ostacoli che si troveranno sulla loro strada sapranno donare a chi segue le loro vicende tanta energia positiva.
Nel racconto troverete anche la ricetta dei pomodori verdi fritti, che più che di cucina è emblema di una ricetta di vita.
AFRODITA di Isabel Allende
Salsa corallina alle pere ubriache, habanera di gamberi all’insalata delle odalische, zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole… ecco alcuni degli ironici piatti di questo famoso romanzo di Isabel Allende. Qui il cibo diventa un gioco per inebriarsi e prendere la vita non troppo sul serio.
La lettura di questo libro è molto coinvolgente e fa sentire il lettore dentro in un sottile gioco erotico, mai volgare, di cui diventa parte attiva… non perdetevi la ricetta della sensuale “consolazione di riso al latte”.
IL RISTORANTE DELL’AMORE RITROVATO di Ito Ogawa
Ringo, una ragazza che lavora in un ristorante turco di Tokio, una sera rientrando a casa con l’intento di preparare la cena al fidanzato con il quale conviveva, si trova la casa totalmente vuota. Dopo lo shock iniziale, decide di tornare a casa dei suoi genitori per ritrovare se stessa; lì, in un percorso di guarigione e crescita personale, deciderà di aprire un piccolo ristorante nel granaio dietro casa, dove servirà non più di una coppia al giorno con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti. Grazie all’aiuto della sua cucina, chiunque potrà ritrovare amore e gioia di vivere. E ovviamente in primis lei stessa.
L’INCONFONDIBILE TRISTEZZA DELLA TORTA AL LIMONE di Aimée Bender
Rose Edelstein, una bimba di nove anni, scopre improvvisamente di avere uno strano dono, ossia quello di sentire nel sapore del cibo che mangia le emozioni provate da chi l’ha preparato, mentre lo preparava. Oltre a tante sensazioni che scoprirà del mondo intorno a sé, quella che più la turberà sarà che la madre, all’apparenza allegra e senza pensieri, cela grandi dolori e frustrazioni dentro di sé.
Un viaggio, attraverso il cibo, nello scoprire e rapportarci alle emozioni e ai mondi delle persone con le quali entriamo in contatto e che magari anche amiamo profondamente.
MANUALE DI CUCINA SENTIMENTALE di Cristina Liverani
Questo leggero e divertente romanzo parla di amore, amicizia e vita di città nei tempi dei “food addicted”, tra scatti ai piatti col telefonino e condivisione sui social. Le trentenni protagoniste di un’epoca di incertezza personale e sociale si ritrovano nella gioia e sicurezza di un rapporto di amicizia che trova nelle serate di cene condivise e preparate insieme il suo punto cardine. Ci piace moltissimo questo passaggio:
“Se le ricette funzionassero davvero, qualcuno avrebbe di certo inventato quella della felicità o dell’amore eterno o dell’uomo perfetto, no? Ognuno deve scrivere la propria ricetta, la deve personalizzare, sbagliare, sgualcire, provare e rifare. Come la vita: ognuno deve fare il proprio cammino e i propri errori, che gusto ci sarebbe altrimenti?”.