Il carciofo romanesco del Lazio IGP.
Tra le varietà di carciofi, il Romanesco occupa senza dubbio un posto d’onore. Infatti, la forma, la dimensione e il suo capolino quasi rotondo lo rendono il carciofo ideale da cucinare ripieno.
Questa eccellenza tutta italiana viene coltivata principalmente nel litorale a nord di Roma nei dintorni di Ladispoli e Cerveteri, ma apprezzata nelle cucine di tutto il mondo. Si distingue dalle altre varietà di carciofi perché è senza spine e a differenza di quello Sardo, che si raccoglie in autunno, è un prodotto che troviamo nell’orto in primavera.
Recentemente, grazie alle sue peculiarità, il Carciofo Romanesco del Lazio ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).

IL CARCIOFO NELL’ANTICHITÀ
Il carciofo era già ampiamente conosciuto e utilizzato nell’antichità. Era soprattutto diffuso nell’area mediterranea e si ritiene che siano stati gli Etruschi i primi a coltivarlo.

IL CARCIOFO ALLA GIUDIA
Una delle ricette più conosciute in Italia sono i Carciofi alla Giudia, una frittura di carciofi rigorosamente Romanesco. Di questa ricetta si hanno notizie fin dal XVI secolo: si tratta di un piatto di derivazione romana, nato nel ghetto ebraico della capitale. Ma si difende bene dal tempo e popola tutt’oggi le tavole, non solo italiane.