Regala un posto a tavola con lo sharing e lo swapping
Food sharing e food swapping. Il cibo si condivide e si scambia, ma di certo non si butta via.
Partiamo da qualche numero: in Italia lo spreco di cibo è pari a 6,6 milioni di tonnellate l’anno, negli Stati Uniti raggiunge 33,7 milioni di tonnellate, in Gran Bretagna 7,2 milioni e in Germania 6,7 milioni.
Perché tanto cibo viene sprecato ogni giorno nel mondo e perché non riusciamo a gestire meglio le nostre risorse e soprattutto le nostre dispense?
Da questi presupposto nascono due idee davvero innovative che pian piano stanno prendendo piede in Europa anche grazie a portali specializzati.
Distinguiamo il food sharing e il food swapping.
Nel primo caso il cibo viene condiviso. In pratica chi ha cibo in eccesso e sa che non avrà modo di consumarlo tutto può metterlo a disposizione di altri. Basta entrare in un sito specializzato e iscriversi come donatore. Si descrive poi il cibo disponibile e la quantità e si entra in contatto con chi è interessato a ritirarlo, che si sarà registrato nel sito a sua volta come beneficiario. Lo scambio dovrebbe avvenire possibilmente nella stessa zona. In genere si tratta di cibo che sta per scadere, ma che è ancora in ottimo stato. Chiunque può donare i propri prodotti alimentari in eccedenza a beneficio dei più bisognosi, coniugando in un’unica semplice azione solidarietà, impegno sociale e tutela ambientale.
Diverso invece è il food swap che è un vero e proprio baratto.
In questo caso per scambiarsi prodotti alimentari si organizzano degli incontri. La regola è una sola: i prodotti devono essere in buono stato e ovviamente non scaduti. Tutto può essere merce di scambio: pane, pasta, conserve fatte in casa, formaggi, frutta e verdura. Spesso vengono fissate delle quote di partecipazione e il ricavato della festa viene devoluto in beneficienza. In altri casi si partecipa liberamente e si baratta tutto con tutto senza badare a quanto si prende e si lascia. La filosofia del food swapping è che si lascia quello di cui non si ha bisogno quindi non si deve badare a quello che si prende e soprattutto a quanto gli altri portano a casa.
Da un piccolo gesto possono venir fuori cose belle…e anche buone!
(Giorgia Di Sabatino, www.cookthelook.it)